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Michela Gerosa

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Conclusa la Stagione di Prosa 2023/2024: 52.672 spettatori complessivi, 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023

Appena calato il sipario sulla Stagione di Prosa 2023/2024, con l’ultima delle rappresentazioni di martedì sera de L’albergo dei poveri con Massimo Popolizio, è già tempo di primi bilanci, che non possono non essere soddisfacenti. 52.672 sono stati infatti gli spettatori complessivi per i sette titoli in cartellone, con una media di oltre 1.000 spettatori a rappresentazione: circa il 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023 che aveva totalizzato 44.526 presenze. 5.181 gli abbonamenti, con un incremento di 490 unità, pari al 10,4% in più. La palma dello spettacolo più applaudito, a parità di otto repliche contro le sette degli altri spettacoli in programma, va a La buona novella con Neri Marcorè, visto da 8.550 spettatori, seguito da Iliade. Il gioco degli dei con Alessio Boni (8.333 presenze), inserito anche nel palinsesto delle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, e da Il Mercante di Venezia con Franco Branciaroli (8.245). «Ancora una volta non possiamo che essere soddisfatti dei risultati di pubblico conseguiti», commenta a caldo Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Risultati ampiamenti positivi che riguardano tutta la programmazione della Fondazione: il successo della Stagione di Prosa e anche di Altri Percorsi va infatti a completare nel migliore dei modi un quadro che ha già visto il successo dei due festival internazionali, Donizetti Opera e Bergamo Jazz, della Stagione dei Teatri nel suo insieme, con Operetta e la sezione concertistica, e di Lezioni di Storia, la nuova rassegna che ha preso avvio lo scorso gennaio. Con tutto ciò la Fondazione Teatro Donizetti si conferma propulsore della vita culturale cittadina con le sue molteplici proposte, di cui la Stagione di Prosa è uno dei cardini». «E ci fa immenso piacere raccogliere riconoscimenti da parte degli stessi attori che calcano i nostri palcoscenici. Anche loro, quando sono al Donizetti, si sentono a casa, come si sentono tutti i bergamaschi», conclude Massimo Boffelli. Mentre restano in cartellone ancora due degli spettacoli della sezione “Storia, Teatro e Società” – Mio padre – Appunti sulla guerra civile con Andrea Pennacchi, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti, e L’angelo della storia della compagnia Sotterrano, vincitore del Premio Ubu come migliore spettacolo del 2022, mercoledì 15 maggio al Teatro Sociale -  anche Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, esprime la propria soddisfazione: «Uno dei motivi di tanto gradimento da parte del pubblico credo stia nella varietà delle nostre proposte: una varietà di stili e generi che permette di avere una buona panoramica di ciò che il teatro italiano produce, inclusa la ripresa di testi classici, immortali». «E poi, quando mi reco nei camerini del Donizetti o del Sociale per salutare gli attori, vedo nei loro occhi una luce bellissima: la luce di chi ha appena gioito per la calorosa e attenta accoglienza del pubblico. E nei loro occhi, e dalle loro parole, colgo il ringraziamento nei confronti di tutto il personale della Fondazione, dai tecnici a chi si occupa dell’amministrazione e della comunicazione. Un ringraziamento al

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SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024

BERGAMO JAZZ 2024 Simone Graziano piano solo Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024 30 aprile - Mura di Bergamo | Cannoniera di San Giovanni Anche quest’anno Bergamo Jazz aderisce all’International Jazz Day, l’iniziativa che dal 2011 l’UNESCO promuove in tutto il mondo nella giornata del 30 aprile per sottolineare i valori di inclusività e di dialogo tra culture diverse insiti nella musica di estrazione afroamericana, assurta da tempo a linguaggio universale. Bergamo Jazz, unitamente agli altri festival italiani che fanno parte dell’associazione I-Jazz, festeggia dunque la Giornata Internazionale del Jazz con un evento speciale, dal forte carattere simbolico, ospitato sulle Mura di Bergamo, dal 2017 riconosciute dalla stessa UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Protagonista del concerto, che si terrà a partire dalle ore 18.00 nei pressi della Cannoniera di S. Giovanni, il pianista Simone Graziano, uno dei più interessanti e innovativi esponenti del jazz italiano ed europeo degli ultimi decenni. In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Sociale. Sulle Mura non sono previste sedute: il pubblico potrà accomodarsi sul prato e assistere al concerto in attesa del tramonto, condividendo un momento ideale di unione fra musica e bellezze paesaggistiche. Simone Graziano si è affermato per le sue doti di bandleader, compositore e pianista partendo dal jazz e procedendo verso nuove frontiere musicali. Diplomatosi con il massimo dei voti in pianoforte classico al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha approfondito, contemporaneamente alla musica classica, lo studio del linguaggio jazz frequentando la Berklee School of Music di Boston. Si è perfezionato con John Taylor, Kenny Wheeler, Mulgrew Miller, Riccardo Fassi, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, Franco D’Andrea, Aaron Goldberg. Nel 2009 ha registrato il suo primo lavoro discografico, Lightwalls, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria. Nel 2013 è uscito il primo disco del quintetto Frontal, gruppo che si è esibito in importanti festival e rassegne. L’album più recente di Simone Graziano, Embracing the Future, è un’esplorazione solitaria del pianoforte, appositamente preparato per ottenere sonorità inedite. Accesso libero e gratuito senza prenotazione.

SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 20242024-04-23T15:00:29+02:00

AL TEATRO SOCIALE VA IN SCENA “TURANDOT. ENIGMI AL MUSEO”, SPETTACOLO PER LE FAMIGLIE

Nell’anno delle celebrazioni pucciniane, AsLiCo e Opéra Grand Avignon, producono la versione per bambini e famiglie dell’ultima opera del compositore toscano. La regia è firmata da Andrea Bernard e la rielaborazione musicale è di Enrico Minaglia. Il pubblico può partecipare al Family Lab per imparare melodie e coreografie così da interagire durante la rappresentazione. Bergamo, Teatro Sociale, domenica 21 aprile ore 15.30 Family Lab ore 17 Spettacolo Una domenica in famiglia da trascorrere in teatro nel segno di Giacomo Puccini: domenica 21 aprile alle ore 17 al Teatro Sociale, debutta infatti a Bergamo Turandot. Enigmi al museo, spettacolo per bambini e famiglie prodotto dal Teatro Sociale di Como AsLiCo, in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon, ispirato alla celebre ultima opera del compositore toscano in occasione del centenario della morte. Turandot. Enigmi al museo è il nuovo titolo messo in scena dall’istituzione comasca per la XXVIII edizione di Opera Domani e andrà in tournée in più di venti teatri italiani per far conoscere il capolavoro di Puccini a studenti e famiglie. Il progetto è patrocinato dal Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane e da ICOM (International Council of Museums). Lunedì 22 e martedì 23 aprile, sempre al Teatro Sociale di Bergamo, alle ore 9.30, 11.30 e 14.30 Turandot. Enigmi al museo sarà in scena per le scuole. Turandot è una favola che racconta una Cina magica e grandiosa, dove – tra enigmi da risolvere, principi d’oriente, gong del destino, boia e fastosi palazzi imperiali – prende vita la storia della Principessa dal cuore di ghiaccio. Il regista Andrea Bernard sceglie come ambientazione della vicenda, un museo in cui, tra i visitatori, ci sono anche il giovane Calaf, con il padre Timur e con Liù. Il misterioso mondo di Turandot si materializza e riverbera tra statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. La lettura di un antico manoscritto anima le opere d’arte del museo e i visitatori vengono catapultati tra gli enigmi della Principessa Turandot, che – con l’aiuto di Ping, Pong e Pang, tre statue dell’esercito di terracotta – altro non aspetta che trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre. Turandot. Enigmi al museo, oltre alla regia di Andrea Bernard – che il pubblico bergamasco ha applaudito per la sua messa in scena di Lucrezia Borgia per il festival Donizetti Opera del 2019 – vede le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e le coreografie di Giulia Tornarollila; sul podio dell’Orchestra 1813 salirà Sieva Borzak che concerterà anche le voci dei cantanti selezionati da AsLiCo. La recita per le famiglie di domenica 21 aprile è preceduta alle ore 15.30 da un Family Lab: chi partecipa allo spettacolo potrà imparare le arie e le coreografie e vivere poi in teatro un’esperienza più partecipativa. Inoltre i bambini potranno prepararsi allo spettacolo, già da casa, grazie al “Kit dello spettatore”, in cui troveranno, come una vera e propria “cassetta degli attrezzi”, tutti gli strumenti che serviranno per prepararsi alla visione dell’opera partecipativa, scaricabile dal sito della Fondazione Teatro Donizetti al seguente link: https://www.teatrodonizetti.it/it/evento/turandot-enigmi-al-museo-recita-family/ I biglietti, dal costo di 5 e 10

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DONIZETTI SUMMER CAMP 2024: QUATTRO DIVERSE SETTIMANE DI CAMPUS ESTIVO AL TEATRO DONIZETTI

Dal 10 al 14 giugno, dal 24 al 28 giugno, dall’1 al 5 luglio e dall’8 al 12 luglio, bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni potranno vivere una nuova esperienza fra palcoscenico, scene e costumi Due settimane saranno dedicate alle opere donizettiane Don Pasquale e Lucia di Lammermoor, una all’Iliade e una alla Turandot per celebrare l’anno pucciniano Iscrizioni entro il 19 maggio 2024 L’estate è alle porte e la Fondazione Teatro Donizetti propone, dopo il successo delle passate edizioni, ben quattro diverse settimane di Donizetti Summer Camp 2024 ovvero storie immortali e avventure meravigliose, una in più rispetto allo scorso anno: bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni potranno così vivere in modo inusuale gli spazi del Teatro Donizetti, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00 (con possibilità di anticipo alle 8.00 e posticipo alle 17.30). Donizetti Summer Camp 2024 è realizzato con il sostegno di UniAcque. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 maggio. Dettagli e form al seguente link https://www.teatrodonizetti.it/it/donizetti-summer-camp/ L’edizione 2024 del Donizetti Summer Camp presenta una grande novità: accanto alle due settimane dedicate ad opere di Gaetano Donizetti, che quest’anno sono Don Pasquale (dal 24 al 28 giugno) e Lucia di Lammermoor (dall’8 al 12 luglio), le altre due settimane sono invece ispirate ad altre produzioni della Fondazione Teatro Donizetti: Iliade (dal 10 al 14 giugno), lavoro tratto dal poema omerico andato in scena nella Stagione di prosa per Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023, e Turandot (dall’1 al 5 luglio), opera di Giacomo Puccini che si inserisce nelle celebrazioni internazionali dell’anno pucciniano in occasione del centesimo anniversario della morte del compositore toscano. Durante i cinque giorni in cui si articola ogni Donizetti Summer Camp, i partecipanti potranno scoprire la sala prove, i camerini e anche salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti da protagonisti: ogni settimana infatti terminerà con una originale messa in scena dell’opera approfondita, interpretata naturalmente dagli stessi frequentanti che canteranno, reciteranno e avranno collaborato alla creazione di costumi e scenografie. Il saggio finale si svolgerà il venerdì alle 17.30 e sarà aperto alle famiglie e a tutti coloro che avranno piacere di partecipare. L’aspetto pedagogico e artistico del Donizetti Summer Camp è stato curato da formatrici specializzate nelle differenti discipline (Paola Rivolta, scene e costumi - Alessandra Giolo, musica - Silvia Briozzo, teatro – Serena Marossi, danza), affiancate da due educatori certificati di Edoomark. Per partecipare, oltre alla registrazione, è prevista l’iscrizione di 200€ per ogni bambino o ragazzo e di 185€ per i fratelli o le sorelle. Il pasto può essere fornito autonomamente dalla famiglia o può essere consegnato in teatro da un servizio di mensa scolastica, al costo di 30€ a settimana.

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DECENNALE DEL FESTIVAL DONIZETTI OPERA: INIZIANO I FESTEGGIAMENTI CON DeCineForum

Nella Sala Musica del Teatro Donizetti saranno proiettate cinque produzioni iconiche della manifestazione bergamasca precedute da una presentazione della sezione scientifica del festival Primo appuntamento sabato 20 aprile alle 14.30 con Enrico di Borgogna Teatro Donizetti, Sala Musica - Ingresso libero con prenotazione su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/ Dieci edizioni del Donizetti Opera che racchiudono oltre trenta produzioni tra titoli riscoperti, grandi capolavori e prime assolute di Gaetano Donizetti: rivivere alcuni dei momenti più significativi di questi anni è lo spirito con cui è stato organizzato DeCineForum, ciclo di visioni guidate ideato e curato dalla sezione scientifica del festival Donizetti Opera, che prenderà il via sabato 20 aprile alle ore 14.30 nella Sala Musica del Teatro Donizetti Enrico di Borgogna, melodramma semiserio che segnò l’“ingresso in società” per il giovane compositore bergamasco (Venezia 1818). L’opera sarà proiettata nella versione andata in scena in prima moderna al Teatro Sociale nel 2018 per il ciclo #donizetti200 con la direzione di Alessandro De Marchi, la regia di Silvia Paoli e un cast di interpreti di rilievo come Anna Bonitatibus, Sonia Ganassi e Luca Tittoto. Come per tutti gli altri titoli, la produzione video è quella realizzata dalla casa discografica Dynamic che segue da sempre il festival. Ogni proiezione sarà preceduta da un’introduzione a cura dei musicologi del team scientifico e l’accesso sarà gratuito (prenotazione consigliata su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/). DeCineForum è composto da cinque titoli donizettiani appartenenti a generi differenti e scritti per teatri diversi, tra Italia e Francia, che hanno segnato sia la carriera del compositore bergamasco che lo sviluppo del festival. Dopo il primo appuntamento di sabato 20 aprile, presentato da Candida Mantica e dedicato a Enrico di Borgogna (melodramma in due atti su libretto di Bartolomeo Merelli); sabato 27 aprile (ore 14.30) è in programma Olivo e Pasquale, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, messo in scena al Teatro Sociale di Bergamo in occasione del festival 2016 nella versione dell'autunno 1827, realizzata per il Teatro Nuovo di Napoli con l’alternanza di dialoghi parlati e numeri cantanti, con la parte di Pasquale in napoletano. Sul podio Federico Maria Sardelli, regia di operAlchemica (Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi) (presentazione di Livio Aragona) interpreti vocali Bruno Taddia, Filippo Morace, Laura Giordano e Pietro Adaini. Candida Mantica torna a presentare Lucrezia Borgia (sabato 25 maggio, ore 14.30), melodramma in un prologo e due atti su libretto di Felice Romani (tratto dalla Lucrèce Borgia di Victor Hugo) che debuttò al Teatro alla Scala nel 1833, capolavoro indiscusso di Donizetti che sarà proiettato nella versione andata in scena al Teatro Sociale nel 2019 con la regia di Andrea Bernard, la direzione di Riccardo Frizza e protagonisti Carmela Remigio, Xabier Anduaga, Marko Mimica e Varduhi Abrahamyan. In autunno, quando l’edizione n. 10 del Donizetti Opera sarà alle porte, si terranno altre due proiezioni: sabato 28 settembre L’Ange de Nisida, su libretto di Gustave Vaëz e Alphonse Royer che avrebbe dovuto debuttare al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839, e che ha invece ricevuto la sua prima, acclamata, rappresentazione in forma scenica proprio al Donizetti Opera nel 2019 con la regia di Francesco Micheli e

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“L’albergo dei poveri” di e con Massimo Popolizio chiude la Stagione di Prosa 2023/2024

La Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude con L’Albergo dei Poveri, spettacolo di Massimo Popolizio tratto dall’opera omonima di Maksim Gor’kij, in programma nel principale teatro cittadino da mercoledì 17 a martedì 23 aprile (ore 20.30; domenica ore 15.30). Sul palcoscenico del Donizetti Massimo Popolizio, che vestirà i panni di Luka, il pellegrino, salirà insieme ad altri 15 attori: Giovanni Battaglia (Il Barone), Gabriele Brunelli (Aleška), Luca Carbone (L’Attore), Martin Chishimba (Il Principe), Giampiero Cicciò (Bubnov, pellicciaio), Carolina Ellero (Nastja, ragazza), Raffaele Esposito (Pepel), Diamara Ferrero (Nataša, sorella di Vasilisa), Francesco Giordano (Michail Kostylev, proprietario del dormitorio), Marco Mavaracchio (Medvedev, la guardia), Michele Nani (Klešč, fabbro), Aldo Ottobrino (Satin, il baro), Silvia Pietta (Kvasnjia, ex prostituta), Sandra Toffolatti (Vasilisa, moglie di Kostylev), Zoe Zolferino (Anna, moglie di Klešč). Drammaturgia di Emanuele Trevi. Scene di Marco Rossi. Costumi di Gianluca Sbicca. Luci di Luigi Biondi. Lo spettacolo, che vede Bergamo tra le quattro città, oltre a Roma, Milano e Napoli, in cui l’attore ha scelto al momento di rappresentarlo, è una coproduzione Teatro Stabile di Roma e Piccolo Teatro di Miano. Durata 110 minuti più intervallo.   Giovedì 18 aprile, alle ore 18.00 è previsto alla Sala Riccardi del Teatro Donizetti un incontro con Massimo Popolizio e con la compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi.   Conosciuto anche come I bassifondi, o Sul fondo, o ancora Il dormitorio, il grande dram­ma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. Ed è quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. L’albergo dei poveri è un grande dramma corale, che si potrebbe definire shakespea­riano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessio­ne filosofica e morale sul destino umano. Il numero elevato degli attori in scena impone alla regia la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso an­cora più evidente dall’angustia dello spazio evocato: un rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazio­ne e all’inerzia della sconfitta. Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij che fu il primo regista del dramma di Gor’kij, è stata rac­colta da grandi maestri della regia teatrale, come Strehler, e anche cinematografica, tra gli altri, Resnais e Kurosawa. Se le grandi opere viaggiano nel tempo per essere rilette a ogni generazione da ango­lature diverse, lo stile di regia di Popolizio, la sua maniera di dirigere gli attori e il mec­canismo teatrale nel suo complesso, sem­bra particolarmente adeguato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia di interpre­tazioni. Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto

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IL CENTRO DELLA MUSICA: Concerti nel Ridotto Gavazzeni – III Edizione

In collaborazione con Comune di Bergamo – Assessorato alle Politiche Sociali   Cinque concerti nel Ridotto “Gavazzeni” del Teatro Donizetti, in programma fra il 18 maggio e il 29 giugno; cinque appuntamenti per far vivere di sabato pomeriggio le magie della musica e dello stare insieme in teatro: è la terza edizione de Il Centro della Musica, rassegna musicale ideata dalla Fondazione Teatro Donizetti, organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo - Assessorato alle Politiche Sociali. Un ampio ventaglio di proposte musicali da Bach a Nino Rota, Ennio Morricone e altri grandi autori di musica per il cinema all’omaggio a indimenticabili dive del grande schermo. «Dopo il successo delle prime due edizioni, si conferma Il Centro della Musica, una rassegna che vuole offrire momenti di condivisione musicale in una giornata della settimana e in un orario che consentono di far vivere sia il Teatro Donizetti che l’antistante Centro Piacentiniano», specifica Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «La collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo testimonia una sinergia istituzionale che  consente di valorizzare al meglio un’iniziativa dal carattere inclusivo destinato a un pubblico di tutte le età». «Quest’anno si consolidano anche le partnership con due significative realtà musicali come l’Orchestra Filarmonica Italiana e l’Ensemble Locatelli, già presenti nelle precedenti edizioni de Il Centro della Musica e in altre rassegne promosse dalla nostra Fondazione», conclude Massimo Boffelli. La terza edizione de Il Centro della Musica inizia il 18 maggio con una delle tante diramazioni dell’Orchestra Filarmonica Italiana, protagonista con progetti sempre diversi  di quattro dei cinque concerti della rassegna: nell’occasione, un ensemble diretto da Jacopo Rivani, con le voci recitanti di Camilla Berardi e Marco Saccomandi, proporrà Il Diario di Gian Burrasca, concerto-spettacolo di impianto teatrale liberamente tratto dal Giornalino di Gian Burrasca, romanzo diventato celebre con l’omonimo sceneggiato televisivo interpretato da una giovanissima Rita Pavone con la regia di Lina Wertmuller e le musiche di Nino Rota. A seguire, il 1° giugno, Brass Portrait: musiche di Nino Rita, Ennio Morricone e altri autori eseguite da un gruppo di ottoni e percussioni con alla tromba Andrea Giuffredi, solista di fama internazionale. Sabato 8 giugno, invece, saranno di scena la musica di Johann Sebastian Bach e l’Ensemble Locatelli diretto da Thomas Chigioni. L’affermata formazione bergamasca di musica barocca eseguirà cinque composizioni fuoriuscite dal genio bachiano: il Concerto per violino e orchestra in la minore BWV 1041, la Sonata per violino e basso continuo in sol maggiore BWV 1021, il Concerto per violino e orchestra in mi maggiore BWV 1042, la Sinfonia dalla cantata BWV 75 e il Concerto per 2 violini e orchestra in re minore BWV 1043. Gli ultimi due concerti saranno dedicati all’immaginario cinematografico con di nuovo sugli scudi il marchio dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Il 15 giugno, in Ritratti: Visioni e Sogni della musica da film si ascolteranno brani di Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli e Astor Piazzolla. Solista Marco Albonetti al sax soprano e baritono. Infine, il 29 giugno, un ensemble di cinque archi

IL CENTRO DELLA MUSICA: Concerti nel Ridotto Gavazzeni – III Edizione2024-04-08T16:46:19+02:00

SI RINNOVA IL PROGETTO DI MEMBERSHIP DEGLI AMBASCIATORI DI DONIZETTI

Solo 74 posti, a rappresentare il compositore bergamasco e le opere che ha scritto, destinati ad aziende e professionisti per sostenere le attività e mantenere lo stesso livello produttivo raggiunto negli ultimi anni dalla Fondazione Teatro Donizetti Per la cultura a Bergamo si investe in Art Bonus 10 volte di più rispetto alla media nazionale I recenti risultati ottenuti dal Teatro Donizetti – dal restauro alla qualità e quantità della produzione artistica di ogni settore, dalle stagioni ai festival e alla ripresa posti pandemica – sono in parte merito di importanti campagne di raccolta di risorse private che si sono sommate ai fondi pubblici. Nell’ultimo decennio sono stati raccolti infatti oltre 15 mln di euro (soprattutto in Art Bonus, lo strumento governativo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura, con agevolazioni fiscali del 65% in tre anni) con un costante aumento annuale. Di questi, 9,6 mln sono stati destinati al restauro del teatro stesso, mentre circa 5,5 mln di euro sono andati all’attività artistica, didattica e di ricerca. Un risultato raggiunto grazie al ruolo fondamentale del presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta e a una struttura articolata e finalizzata a questo scopo, che ha pochissimi uguali in Italia tra i Teatri di Tradizione (categoria ministeriale cui appartiene il Donizetti). Accanto alla raccolta per il restauro dell’edificio, la svolta principale è stata la nascita e la valorizzazione del festival Donizetti Opera che ha catalizzato un ampio gruppo di sostenitori, diventati nel tempo promotori della riscoperta di valori condivisi e veri e propri “ambasciatori” dell’arte di Donizetti e dell’identità di Bergamo. Prima della nascita del festival nel 2015 e poi degli Ambasciatori di Donizetti la produzione artistica del Teatro non raccoglieva alcuna risorsa privata. Il successo della formula è stato sancito anche da due importanti riconoscimenti nazionali, il Premio Cultura+Impresa 2019/2020 e il Premio Speciale 2023 del Concorso Art Bonus – ideato da Ales Arte Lavoro e Servizi spa, società in-house del Ministero della Cultura e da Promo PA – come istituzione arrivata alla fase finale del contest che più di tutte si è distinta per la qualità dei risultati della campagna di mecenatismo Ambasciatori di Donizetti e per il coinvolgimento nel concorso del tessuto civile ed economico cittadino. Nel 2022 e nel 2023 il Teatro ha beneficiato poi di una serie di contributi speciali legati a Bergamo Brescia Capitale della Cultura che hanno permesso di raggiungere significativi traguardi di qualità e progettualità artistica, oltre che di quantità produttiva. Così, dopo questi anni di successi e per adattarsi alle nuove necessità e ai nuovi ambiziosi obiettivi, il progetto degli Ambasciatori di Donizetti si rinnova e chiama a raccolta tutti gli imprenditori della bergamasca per poter garantire alla produzione della Fondazione Teatro Donizetti gli stessi livelli (dell’ultimo biennio) e forse ancora di più. Il traguardo è ambizioso ma i dati diffusi dal Ministero della Cultura legati alle donazioni Art Bonus fanno ben sperare. In Italia, dal 2014, sono stati raccolti 914 milioni raccolti da 40.000 mecenati per 2.600 Enti culturali. La Lombardia è al primo posto in Italia

SI RINNOVA IL PROGETTO DI MEMBERSHIP DEGLI AMBASCIATORI DI DONIZETTI2024-04-05T12:11:20+02:00

Corsi di Illuminotecnica e Fonica: al via le selezioni dal 3 aprile

Anche quest’anno, sulla scorta dei riscontri positivi degli anni passati, la Fondazione Teatro Donizetti indice un bando di selezione per partecipare ai corsi di illuminotecnica e di fonica legati alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi, condotti da personale esperto della stessa Fondazione. I corsi si rivolgono ai giovani di età maggiore o uguale a 17 anni (anche ancora da compiere, purché entro la fine del 2024). Per partecipare, i candidati dovranno inviare il proprio curriculum vitae contenente eventuali esperienze pregresse e gli studi fatti, oltre a una lettera motivazionale, compilando il form al link https://forms.gle/mSDEpx57uTpjnnsU6 entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 17 aprile.  A seguito della selezione sulla base dei documenti e delle lettere inviati, mercoledì 8 maggio sarà reso noto l’esito del bando. Il corso di illuminotecnica inizierà lunedì 3 giugno, mentre il corso di fonica partirà martedì 4 giugno. Entrambi i corsi, al cui termine verrà rilasciato un attestato di frequentazione, forniranno elementi teorici dei criteri, della metodologia e della terminologia base, cui seguiranno prove pratiche con il capo-elettricista e il capo-fonico del Teatro Donizetti.  È previsto un incontro introduttivo comune per entrambi i corsi; a seguire, ciascun corso si svolgerà in due giornate intensive dove verranno poste le fondamenta teoriche e pratiche delle discipline. I partecipanti al corso illuminotecnica avranno l’opportunità di vivere un’esperienza diretta presso l’azienda Claypaky, brand di riferimento a livello internazionale nel settore dei sistemi di illuminazione professionale. La giornata prevederà una visita al museo e al settore produttivo dell’azienda e una sessione tecnica. Gli allievi del corso di fonica vivranno invece l’esperienza di registrazione di una band live. «I corsi  di illuminotecnico e di fonico, insieme a quelli del Progetto Young, rappresentano una parte fondamentale della nostra attività, integrandosi con tutte le proposte di spettacolo», specifica Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, «Ne costituiscono la parte formativa e sono per noi importanti perché sentiamo il dovere di dare la possibilità ai giovani di conoscere le professioni del teatro e di poter avvicinarsi a questo mondo per poi in futuro poterne far parte. Personalmente sono grata a tutti coloro che rendono possibile questo progetto mettendo in gioco la propria professionalità e manifestando un’attenzione educativa». Per maggiori info: e-mail: info@fondazioneteatrodonizetti.org

Corsi di Illuminotecnica e Fonica: al via le selezioni dal 3 aprile2024-03-29T16:55:51+01:00

“Il Mercante di Venezia” con Franco Branciaroli in scena al Teatro Donizetti da martedì 9 a domenica 14 aprile 2024

Nell’avvicinarsi alla sua conclusione, con L’Albergo dei Poveri di Massimo Popolizio dal 17 al 23 aprile, la Stagione di Prosa della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti propone uno dei capolavori di William Shakespeare: Il Mercante di Venezia. A portarlo in scena al Teatro Donizetti, da martedì 9 a domenica 14 aprile, sarà Franco Branciaroli: l’attore milanese, nel ruolo di Shylock, avrà al suo fianco Piergiorgio Fasolo (Antonio), Riccardo Maranzana (Salerio / Doge), Emanuele Fortunati (Solanio / Principe di Marocco), Stefano Scandaletti (Bassanio), Lorenzo Guadalupi (Lorenzo), Giulio Cancelli (Graziano / Principe di Aragona), Valentina Violo (Porzia), Mersila Sokoli (Nerissa), Mauro Malinverno (Lancillotto / Tubal), Veronica Dariol (Jessica). Traduzione di Masolino D’Amico. Regia e adattamento di Paolo Valerio. Scene di Marta Crisolini Malatesta. Costumi di Stefano Nicolao. Luci di Gigi Saccomandi. Musiche di Antonio Di Pof. Movimenti di scena Monica Codena. Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati. Giovedì 11 aprile matinée ore 10.30; sabato 13 doppia replica ore 17 e ore 20.30. Domenica 14 inizio spettacolo ore 15.30. Durata: 135 minuti compreso intervallo. Con i suoi potenti temi universali Il mercante di Venezia di William Shakespeare - rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 - pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro. È un testo fondamentale riproposto nel raffinato allestimento firmato da Paolo Valerio, con Franco Branciaroli che interpreta Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche la loro compassione. A lui, ebreo, usuraio, si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi non esita a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di tremila ducati per armare una nave e raggiungere Belmonte, dove spera di cambiare il proprio destino. Shylock che ha livore verso i gentili e sete di vendetta per il disprezzo che gli mostrano, impone una spietata obbligazione. Se la somma non sarà restituita, egli pretenderà una libbra della carne di Antonio, tagliata vicino al cuore. Parallelamente allo scellerato patto che Antonio sottoscrive, evolvono altre linee del plot creando un’architettura drammaturgica di simmetrie e specularità dense di senso. «C’è sempre qualcosa di potentemente fisico a caratterizzare la figura di Shylock: un forte rapporto con la materia, con il corpo, con ciò che è divorabile… “sazierò l’antico rancore” è una delle prime asserzioni dell’ebreo. Un verbo non scelto a caso, in una battuta che pone subito in luce il tema fondante della vendetta contro una società che esclude chi le è estraneo», commenta Paolo Valerio nelle note di regia. «Sono infatti odio e spirito di vendetta - per gli sputi subiti, per gli insulti di Antonio che lo paragona a un cane rabbioso, per il suo opporsi all’usura - a suggerire a Shylock la crudele obbligazione per il prestito al mercante, la famosa libbra di carne: “Lui

“Il Mercante di Venezia” con Franco Branciaroli in scena al Teatro Donizetti da martedì 9 a domenica 14 aprile 20242024-04-02T12:38:46+02:00
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