Virtù manifesta.

La musica supera la sete di apparenza dei tuoi occhi.
Il Festival Pianistico tornerà al Teatro Donizetti.

XXIII Festival Pianistico Internazionale , 20 Aprile 1986, Teatro Donizetti, Bergamo

Buio in sala.
“Perché suono con pochissima luce? Non per mio piacere o per chissà quali misteriose ragioni ma per il pubblico stesso. Noi viviamo in un’epoca visiva, e niente è più funesto per la musica.”

Svjatoslav Teofilovič Richter fu uno dei più importanti pianisti del XX secolo, celebre, oltre che per l’eccezionale tecnica pianistica, per le straordinarie capacità interpretative. Richter aveva la capacità di leggere a prima vista qualsiasi tipo di composizione e interpretarla perfettamente facendo uso della sola memoria. Questo talento fece sì di rendere le esibizioni di Richter ancor più straordinarie: potendo suonare senza spartito, iniziò a esibirsi in ambienti quasi completamente oscurati. Una candela o una piccola abat- jour erano le uniche fonti di luce che accompagnavano le sue esibizioni, conferendo all’ambiente un’aura surreale. Nell’aprile del 1986, al Teatro Donizetti, il pubblico rimase estasiato da una sua esibizione sulle note di Chopin, tuttora ricordata tra le più emozionanti della storia del Teatro.

XXIII Festival Pianistico Internazionale , 20 Aprile 1986, Teatro Donizetti, Bergamo

Buio in sala.
“Perché suono con pochissima luce? Non per mio piacere o per chissà quali misteriose ragioni ma per il pubblico stesso. Noi viviamo in un’epoca visiva, e niente è più funesto per la musica.”

Svjatoslav Teofilovič Richter fu uno dei più importanti pianisti del XX secolo, celebre, oltre che per l’eccezionale tecnica pianistica, per le straordinarie capacità interpretative. Richter aveva la capacità di leggere a prima vista qualsiasi tipo di composizione e interpretarla perfettamente facendo uso della sola memoria. Questo talento fece sì di rendere le esibizioni di Richter ancor più straordinarie: potendo suonare senza spartito, iniziò a esibirsi in ambienti quasi completamente oscurati. Una candela o una piccola abat- jour erano le uniche fonti di luce che accompagnavano le sue esibizioni, conferendo all’ambiente un’aura surreale. Nell’aprile del 1986, al Teatro Donizetti, il pubblico rimase estasiato da una sua esibizione sulle note di Chopin, tuttora ricordata tra le più emozionanti della storia del Teatro.

Golfo mistico – Restauro e implementazione tecnologica

Un appellativo singolare accompagna questo luogo, lo spazio riservato all’orchestra, il divisorio tra proscenio e platea: golfo mistico, un nome dall’accezione magica, trascendentale. Un termine che risale al XIX secolo, quando Richard Wagner volle chiamare lo spazio destinato agli orchestrali “Mystisches Abgrund”, letteralmente “Abisso mistico”. Una scelta evocativa ma che ben si sposò con le successive evoluzioni tecniche dello spazio. Con l’avvento della movimentazione meccanica questo spazio ottenne quel misticismo di cui sempre aveva vantato la nomea. I recenti lavori di ristrutturazione del Teatro Donizetti hanno coinvolto la buca orchestrale nel completo rifacimento dell’impiantistica elettrica e meccanica, un intervento che permetterà l’apertura e la chiusura automatizzata del nostro golfo, rendendolo ancor più mistico.