Dopo Davide Enia con il suo Italia Brasile 3 a 2, è ancora il mondo del calcio ad essere protagonista della sezione Storia, Teatro e Società della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: venerdì 23 febbraio (ore 20.30) è infatti in programma al Teatro Donizetti La milonga del fútbol, spettacolo che vedrà in scena Federico Buffa, giornalista, cronista sportivo, e scrittore, noto volto televisivo che racconterà le storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, di tre grandi mancini del calcio argentino, Renato Cesarini, Omar Sivori e Diego Armando Maradona.  Regia di Pierluigi Iorio. Musiche originali di Alessandro Nidi eseguite dal vivo da Alessandro Nidi (pianoforte) e da Mascia Foschi (voce). Disegno luci di Francesco Adinolfi. Produzione International Music and Arts. Durata: 90 minuti senza intervallo. Prezzi biglietti: posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro.

«La Milonga del Fútbol è un racconto di cento anni di storia argentina, dal glorioso passato al più brillante futuro, intriso di romanticismo e passione, con radici profonde nella sto­ria moderna d’Italia; una summa di sport e musica, universalmente riconosciuti come grandi propagatori di emozioni», racconta il regista Pierluigi Iorio, «L’immagi­ne rarefatta del porto di Genova, dal quale partiva il piroscafo Mendoza e con il quale comincia lo spettacolo, ci immerge, ipso facto, nel turbinío di sentimenti contrastanti scatenato dal fenomeno dell’emigrazione italiana dei primi del Novecento. Con uno sguardo ai “conquistadores” dei secoli pre­cedenti e alle aspirazioni autoctone, via via, prendono vita sul palcoscenico eroi religio­si e divinità pagane; sacro e profano, nella terra in cui la rappresentazione teatrale è ancora oggi chiamata Función. Tra conti­nui rimandi e asimmetrie temporali, con le curve dinamiche delle vite dei protagonisti che, ineludibilmente, a un certo punto, si collegano, assistiamo alle gesta sportive di campioni senza età, incastonate nella mera­vigliosa diversità di quell’emporio mondiale chiamato Argentina, un melting pot di culture e tradizioni. Non poteva che essere il Tan­go, a volte il miglior stato d’animo per osser­vare l’arte, a tenere il ritmo, cadenzando il racconto come un respiro dell’anima».

«Per questo progetto ambizioso abbiamo lavorato affinché la narrazione fosse dinamica, epica, improvvisa, gioiosa, drammatica, in una tri­dimensione relazionale e scenica, provando a non perdere mai il contatto con il tempo (cristallizzandolo, anzi, nell’esaltazione del­la memoria); amando visceralmente tutti i personaggi raccontati, dai protagonisti che vivono di pallone e sogni ai deuteragonisti che, con le loro azioni, determinano desti­ni politici e sociali; armonizzando la parola che, con la sua potenza evocativa, trasmette spunti vitali allo spettatore per alimentarne la fantasia. La Milonga del Fútbol diventa an­che uno strumento per analizzare fenomeni sociali, che parte da una ricerca qualitativa sui tre metodi di comunicazione scelti. Ascol­tiamo, dunque, il canto potente e, allo stesso tempo, suadente di Mascia Foschi; le note di velluto (che accarezzano e alimentano il rac­conto) di Alessandro Nidi, decisamente più che un pianista; le parole di Federico Buffa, interprete sopraffino della narrazione moder­na, che nel pizzicare le corde dell’anima e del cuore, ci racconta la vita che, con la sua maestria, diventa letteratura», conclude il regista.