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La serata del 25 marzo sarà composta da 2 set:
Set 1: LAKECIA BEJAMIN “Phoenix”
Set 2: HAMID DRAKE “Turiya: Honoring Alice Coltrane” – Special guest SHABAKA HUTCHINGS
Il biglietto comprende entrambi i concerti

Il pubblico di Bergamo Jazz ha più volte in passato potuto apprezzarne le qualità che ne hanno fatto di Hamid Drake uno dei batteristi jazz di matrice afroamericana più richiesti. Stavolta invece potrà coglierne le capacità ideative di un progetto dedicato a uno dei simboli delle musiche senza confini: Alice Coltrane. E nel dar peso al proprio tributo, il batterista di Chicago ha dato vita a un supergruppo che nella speciale occasione si avvale della presenza del sassofonista britannico Shabaka Hutchings, personalità di grande carisma cui si devono gruppi esplosivi come Sons of Kemet, A Comet Is Coming e Shabaka and The Ancestors.

Di primissimo ordine è il resto del cast, con l’alchimista elettronico Jan Bang, figura di spicco della scena musicale scandinava, gli americani Jamie Saft, ben noto per il suo sodalizio con John Zorn, e Joshua Abrams, bassista dalle variegatissime esperienze, e l’italiano Pasquale Mirra che con lo stesso Hamid Drake vanta ormai lunga frequentazione artistica. In primo piano c’è anche la danzatrice Ngoho Ange, che con i suoi movimenti esplicita visivamente i contenuti musicali.

Arpista, pianista, organista, compositrice, nonché ultima compagna nella vita come nell’arte di John Coltrane, Alice Coltrane ha incarnato un’idea di fare musica come punto di incontro tra culture diverse, come veicolo per comunicare una profonda spiritualità vissuta intensamente in prima persona.

Con queste parole la ricorda Hamid Drake: «Avevo 16 anni quando ho incontrato per la prima volta Alice Coltrane, a un concerto a Ravinia Park, fuori Chicago. Ci siamo scambiati gli indirizzi e poi ci siamo scritti. La sua creatività ha avuto un fortissimo impatto su numerosi musicisti e ascoltatori. Per me era ed è tuttora molto potente. Mi ha regalato un’apertura spirituale ed estetica che coltivo continuamente. Questo progetto è il mio modo di onorare il grande essere che ha permesso all’adolescente di continuare sulla strada della scoperta, dello stupore e della ricerca della propria voce».