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CARNET STORIA TEATRO E SOCIETÀ

L’angelo della Storia

Premio UBU “Miglior spettacolo dell'anno 2022” Nel suo ultimo lavoro il filosofo Walter Benjamin descrive un angelo che vola con lo sguardo rivolto al passato, dando le spalle al futuro: le macerie di edifici e ideologie si accumulano davanti ai suoi occhi e l’angelo vorrebbe fermarsi a ricomporre i detriti, ma una tempesta gonfia le sue ali e lo trascina inesorabilmente in avanti: questa tempesta è ciò che chiamiamo progresso. Per quanto l’angelo osservi il susseguirsi degli eventi [mani sui tasti di un pianoforte, funghi atomici, cartoline nella giungla] e cerchi di resistere alla tempesta, non può fermarsi e intervenire, non può rincollare i pezzi e rifondare una realtà condivisa, non può fare assolutamente nulla per aiutarci – se non altro perché gli angeli non esistono. Quale altro essere senziente potrebbe provare a ricomporre l’infranto,  smontare le narrazioni e – volando o meno – finalmente girarsi per proiettare lo sguardo in avanti? L’Angelo della Storia assembla aneddoti storici di secoli e geografie differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni che suscitano spaesamento o commozione, momenti che in una parola potremmo definire paradossali. Ispirandoci a quelle che il filosofo Walter Benjamin chiamava costellazioni svelate, proviamo a raccontare questi episodi mettendoli in risonanza col presente, componendo una nostra personale mappa del paradosso fatta di microstorie, istanti sospesi, momenti fatali di persone illustri o sconosciute: fatti e pensieri lontani fra loro ma uniti da quella tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie che secondo lo storico Yuval Noah Harari compongono la materia stessa di cui è fatta la Storia. Oggi che la complessità ci richiede immaginari inediti e nuovi processi cognitivi, ci piace pensare che a teatro si possano recuperare narrazioni e circostanze a cui Sapiens ha aderito nei millenni, smontarle, ricombinarle, prenderne distanza allontanandoci nel tempo e cercare almeno un po’ di quella vertigine che coglie un astronauta quando osserva la Terra allontanandosi nello spazio. Locandina creazione Sotterraneo ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini scrittura Daniele Villa luci Marco Santambrogio costumi Ettore Lombardi suoni Simone Arganini montaggio danze Giulio Santolini responsabile produzione Eleonora Cavallo assistente produzione Daniele Pennati responsabile amministrativa Federica Giuliano produzione Sotterraneo coproduzione Marche Teatro, ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Nacional de Lisboa D. Maria II contributo Centrale Fies, La Corte Ospitale, Armunia col supporto di Mic, Regione Toscana, Fondazione CR Firenze Durata 85' senza intervallo

L’angelo della Storia2024-04-24T12:13:29+02:00

Mio padre

Domenica 6 maggio 1945, alle 10 e tre quarti, mio padre, nome di battaglia Bepi, mio zio Vladimiro e il tenente degli alpini Stelio Luconi - medaglia d’oro al valor militare in Russia - scoprono di aver vinto la Seconda Guerra Mondiale. Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, e c'è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c'è più. Così sono finiti i miei favolosi anni Novanta. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un'Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose. Andrea Pennacchi Teatrista dal 1993, è autore di numerose opere teatrali tra le quali Eroi, Mio padre - appunti sulla guerra civile, Una Piccola Odissea. Coprotagonista della serie Petra per Sky e Tutto chiede salvezza per Netflix, ha recitato in diversi film, tra cui Io sono Lì e Welcome Venice, entrambi per la regia di Andrea Segre, ne La sedia della felicità a firma di Carlo Mazzacurati, e in Suburra diretto da Stefano Sollima. Nel 2018 recita l'ormai noto monologo This is Racism - Ciao terroni, grazie al quale viene convocato come ospite fisso a Propaganda Live (La7). Ha pubblicato Pojana e i suoi fratelli, La guerra dei Bepi, La storia infinita del Pojanistan (People, 2020 e 2021), Shakespeare and me (People, 2022), Eroi, (People, 2023). Nel 2023 vince il Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per la serie Tutto chiede salvezza. La compagnia Teatro Boxer dal 2004, anno della sua nascita, ha realizzato diverse attività nel campo teatrale. Guidata dall’autore e attore padovano Andrea Pennacchi, dottore di ricerca in linguistica, filologia e letterature anglo – germaniche, Teatro Boxer produce spettacoli di prosa e lezioni – spettacolo per ragazzi delle superiori, distribuite grazie alla collaborazione con il circuito Arteven. In oltre dieci anni di attività ha portato in scena molti spettacoli, tra i quali: Trincee: risveglio di primavera, Eroi – finalista al Premio off del Teatro Stabile del Veneto – Raixe storte, Quel veneto di Shakespeare, Lacrime d’amianto, Imprenditori e Cena con l'apocalisse, scritta a quattro mani con Natalino Balasso. Ultimo monologo di Pennacchi Mio padre, appunti sulla guerra civile. Numerose le sue lezioni spettacolo per i ragazzi delle superiori: Una feroce primavera, Viva Verdi!, Galileo - Le montagne della luna e altri miracoli, Capitan Salgari alla riscossa, Il Tao di Bruce Lee (un drago in giardino). Insieme a Francesco Gerardi e con la guida di Gigi dall'Aglio, nel 2018 è nata La ferita nascosta – come

Mio padre2024-03-01T10:03:06+01:00
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