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La serata del 23 marzo sarà composta da 2 set:
Set 1: MIXMONK: JOEY BARON, BRAM DE LOOZE, ROBIN VERHEYEN
Set 2: PANORCHESTRA Special guest JONATHAN FINLAYSON
Il biglietto comprende entrambi i concerti

MiXMONK: un nome curioso per un trio che lo è altrettanto nella sua originale configurazione strumentale. Tutto ha origine nel 2017 quando al sassofonista belga Robin Verheyen venne chiesto “qualcosa” per celebrare il centenario di Thelonious Monk. Dall’iniziale duo il pianista connazionale Bram De Looze, quel “qualcosa” si è trasformato presto un trio con l’aggiunta di un più dinamici batteristi da decenni in circolazione: l’americano Joey Baron. E così MiXMONK è diventato una vera e propria band, con vari tour, partecipazioni a festival importanti e un primo disco. Man mano le composizioni originali hanno preso il sopravvento su quelle di Monk. A volte in un concerto il trio può suonare più brani del grande pianista e compositore, altre meno: in ogni caso Monk affiora qua e là con citazioni, riferimenti più o meno esplicitati. Ma ciò che più conta, ora che la fase di rodaggio è ampiamente superata, è l’identità di un gruppo che poggia su un costante interplay.

Joey Baron è uno dei più versatili batteristi del jazz contemporaneo, a suo agio in contesti diversissimi tra loro: da Bill Frisell a John Zorn, da Tony Bennett a David Bowie, da Enrico Pieranunzi a Fred Hersch, con il quale si è ascoltato lo scorso anno al Donizetti insieme a Enrico Rava.

Robin Verheyen risiede a New York dal 2012. É co-leader con Tom Barman dei TaxiWarse e ha all’attivo collaborazioni con Gary Peacock, Billy Hart, Marc Copland e Ralph Alessi.

Bram De Looze è stella emergente del pianoforte jazz. Membro di Stephane Gallands Kemet, leader dell’ensemble Septic e del suo trio con Felix Henkelhausen ed Eric McPherson ha registrato anche due album in piano solo, Piano e Forte e Colour Talk.