La settima edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, si svolgerà Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” dal 18 novembre al 5 dicembre 2021.
La presentazione del programma del Festival si è svolta alla Torre Allianz di Milano: il gruppo assicurativo è infatti Main Partner e Membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dal novembre 2020, per una partnership di durata quinquennale.

«Il Donizetti Opera – ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – è un festival giovane rispetto ad altri, che ha però guadagnato un prestigio internazionale in soli sette anni. Nel 2021 sarà di nuovo in presenza, dopo l’edizione dello scorso anno che abbiamo potuto condividerla col pubblico solo attraverso la webTV, riuscendo così a mantenere i contatti con il pubblico estero, da sempre presente al Donizetti Opera. Non abbandoneremo quindi la webTV e la affiancheremo alla presenza del pubblico col quale festeggeremo la riapertura del Teatro Donizetti restaurato fra qualche settimana. Con la riapertura del nostro teatro, il mio pensiero non può non andare a tutti i lavoratori dello spettacolo, categoria del settore che più di tutte ha subito lo stop forzato a causa della pandemia».

In occasione del festival, il Teatro Donizetti – ormai prossimo all’inaugurazione ufficiale il 28 maggio – potrà mostrarsi completamente restaurato anche al pubblico internazionale che, prima del 2020, costituiva oltre il 50% della platea festivaliera. Un segnale di ottimismo sulle presenze dall’estero viene anche dalla ipotesi – dopo il rinvio dello scorso anno – dello svolgimento a Bergamo del meeting autunnale di Opera Europa, organizzazione che riunisce oltre 200 fra i principali teatri e festival europei da 44 Paesi. Se le condizioni saranno favorevoli, direttori, sovrintendenti, tecnici, artisti, giornalisti aderenti all’Associazione si ritroveranno nella città orobica per una iniziativa che, da più di dieci anni, in diverse città europee (solo due volte in Italia) coinvolge semestralmente circa 300 persone.

«La riapertura del Teatro Donizetti alla fine di maggio – ha sottolineato il presidente della Fondazione Giorgio Berta – è un evento per la nostra città ma è anche il risultato dello spirito tenace e combattivo che ci contraddistingue. Quello spirito che, anche durante il 2020, ci ha spinto a portare a termine i lavori e addirittura a mettere in scena lo scorso novembre il festival Donizetti Opera scommettendo sulla creazione di una webTV che all’inizio sembrava un azzardo ma che si è rivelata un successo, tanto da configurarsi fra gli strumenti più utili sui quali continuare a investire in futuro, con l’obiettivo di ripopolare la platea e i palchi e di attrarre sempre nuovo pubblico alla musica di Donizetti e a tutto quello che Bergamo ha da offrire. Mi piace ricordare che proprio con l’edizione 2020, svoltasi interamente online dal Teatro Donizetti senza pubblico, abbiamo avuto la possibilità ancora una volta e nonostante tutto di sperimentare, ideando nuovi format per il web, senza dimenticare tutto quello che ha rappresentato per noi la pandemia. Il risultato è stato lusinghiero con oltre 3.000 iscritti alla webTV, dei quali più di 2.220 gli abbonati a pagamento rivenienti da 33 paesi diversi».

Giacomo Campora, Amministratore Delegato di Allianz S.p.A., ha commentato: «Siamo lieti di ospitare oggi in Torre Allianz la presentazione dell’edizione 2021 del festival Donizetti Opera e ringraziamo il Sindaco Gori e i vertici della Fondazione per aver scelto la nostra sede per questo annuncio. Allianz è al fianco della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dallo scorso novembre. Un segnale di vicinanza di Allianz e dei propri Agenti non solo a questa istituzione culturale di grande prestigio ma anche alla città di Bergamo, che ci auguriamo possa proseguire a rinascere anche grazie a progetti di alto profilo come il festival Donizetti Opera».

La settima edizione del festival Donizetti Opera – già vincitore dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca – è formata da tre titoli operistici, una nuova creazione e una serie di appuntamenti concertistici e attività collaterali che verranno dettagliati nei prossimi mesi: serata inaugurale (18 novembre) con il basso bergamasco Alex Esposito e gli allievi della Bottega Donizetti da lui curata per un inedito operashow intitolato C’erano una volta due bergamaschi…, quindi nel Teatro Donizetti restaurato L’elisir d’amore (19 e 28 novembre, 5 dicembre) e La fille du régiment (21 e 26 novembre, 3 dicembre) di Donizetti e Medea in Corinto di Giovanni Simone Mayr (20 e 27 novembre, 4 dicembre) al Teatro Sociale.

«Quest’anno il Festival presenta due titoli donizettiani che non sono le consuete rarità – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli –, ma capolavori riconosciuti: L’elisir d’amore e La fille du régiment. Pensiamo che talvolta sia non soltanto utile ma necessario tornare su opere così apparentemente note per proporle in una versione non consueta, attraverso letture registiche che recuperino il rapporto con la contemporaneità e diano al pubblico dei riferimenti visivi e culturali vicini a lui, attraverso esecuzioni “storicamente informate” ma non ingessate, e che anzi vogliono recuperare il sorriso mai sguaiato ma bonario dell’opera comica. Per il progetto #Donizetti200 quest’anno non avevamo il titolo, perché il 1821 fu per Donizetti un anno vuoto di debutti. Il Festival propone quindi Medea in Corinto del suo maestro Giovanni Simone Mayr, grande successo napoletano del 1813. Ma la versione che si vedrà al Festival è quella profondamente ripensata da Mayr nel ’21 proprio per il Teatro Sociale di Bergamo dove sarà rappresentata. Non ci sono prove documentali che il ventiquattrenne Donizetti abbia partecipato alla riscrittura dell’opera o alla sua produzione. Ma in quel periodo era a Bergamo, e disoccupato: è difficile pensare che Mayr non abbia coinvolto nella sua opera il suo allievo prediletto. Il Festival ovviamente non finisce qui. Ci piacerebbe che tutto il resto lo scopriste a Bergamo».

Da questa edizione, il Festival scommette su un grande, riconosciuto interprete del teatro musicale di oggi: il basso Alex Esposito. A lui, che è bergamasco, è affidata per un triennio la “Bottega Donizetti”, un luogo fisico e spirituale dove trasmettere il “sapere” operistico ai giovani artisti, come nelle botteghe artigiane. La serata inaugurale del Donizetti Opera 2021, in programma al Teatro Sociale giovedì 18 novembre (ore 20) e intitolata C’erano una volta due bergamaschi…,sarà appunto dedicata a Esposito e ai suoi ragazzi con un “operashow” che non è soltanto l’occasione per presentarli al pubblico ma anche per raccontare due vite parallele nel segno dell’opera e di Bergamo: quella di Donizetti e quella di Esposito. Non un semplice recital o un galà lirico, ma un vero spettacolo con una sua drammaturgia preparata da Alberto Mattioli e da Francesco Micheli e un messaggio: l’opera è più viva che mai e il Festival non vuole solo celebrarne il passato, ma anche prepararne il futuro. Il programma musicale – affidato al pianista Michele D’Elia e all’Ensemble Donizetti Opera – comprende accanto a pagine di Donizetti altre di Jacques Offenbach, Gioachino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Arrigo Boito e Hector Berlioz, scelte per comporre un ritratto in musica dello stesso Esposito.

«Il rilancio del festival dopo i mesi di isolamento si basa su alcuni punti fermi – precisa il direttore musicale Riccardo Frizza – Vogliamo che il Donizetti Opera sia sempre più il festival di riferimento a livello mondiale per la musica di Donizetti e per il repertorio dell’opera romantica, per questo la prima opera del 2021 sarà L’elisir d’amore, che si potrà ascoltare con l’orchestra “Gli Originali”, fondata appositamente per lo studio delle prassi esecutive dell’epoca. La ricerca di un suono e di uno stile specifici e adeguati alla musica di Donizetti è legata quindi alla scelta dei cast, nei quali spiccano celebrità come Javier Camarena (che sarà anche impegnato con noi nell’incisione di un nuovo disco donizettiano) affiancate a più giovani artisti appositamente selezionati. Oltre a Sara Blanch e Caterina Sala, l’attività di formazione e lancio di nuove voci donizettiane passa attraverso la Bottega Donizetti curata da Alex Esposito che è un altro fiore all’occhiello della nostra programmazione, volta sia ad arricchire i cartelloni bergamaschi sia a diffondere le più recenti acquisizioni della nostra sezione scientifica e dei nostri approfondimenti sulla drammaturgia del compositore».

A questo quadro si ricollega la scelta di eseguire La fille du régiment nell’edizione critica Ricordi e di proseguire nella riscoperta della figura e dell’opera di Giovanni Simone Mayr, maestro di Donizetti, del quale Medea in Corinto è una fra le opere più significative; la versione che si vedrà al Festival è quella profondamente ripensata da Mayr nel ‘21 proprio per il Teatro Sociale di Bergamo dove sarà rappresentata. Non ci sono prove documentali che il ventiquattrenne Donizetti abbia partecipato alla riscrittura dell’opera o alla sua produzione. Ma in quel periodo era a Bergamo, e disoccupato: è difficile pensare che Mayr non abbia coinvolto nella sua opera il suo allievo prediletto.

La programmazione prosegue al Teatro Donizetti con due titoli operistici fra i più famosi e rappresentati del compositore bergamasco, due pagine a lieto fine che ci si augura proprio possano fungere da demarcazione rispetto ai mesi tristi della pandemia. Come sempre fondamentale nella stesura del programma festivaliero, è l’attività di studio e ricerca sull’eredità e la codifica dell’identità musicale operistica di Donizetti, affidata alle cure della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti, diretta da Paolo Fabbri.

Per L’elisir d’amore (Teatro Donizetti,19 e 28 novembre, 5 dicembre) tornerà sul podio il direttore musicale Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Gli Originali, costituita tre anni fa in seno al festival con la volontà di proporre le pagine donizettiane con un organico e con gli strumenti dell’epoca al fine di riscoprire suono, timbro ed equilibri fra voci e orchestra il più possibile fedeli all’originale. Lo spettacolo, un nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti, è firmato da Frederic Wake-Walker– regista, produttore e curatore di progetti multidisciplinari con collaborazioni di rilievo fra cui il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il festival di Glyndebourne, La Monnaie di Bruxelles, la Konzerthaus di Berlino oltre alla sua Mahogany Opera e Mica Moca – con un team “al femminile” composto da Federica Parolini (scene), Daniela Cernigliaro (costumi) e Fiammetta Baldiserri (luci). Andato in scena al Milano nel 1832, L’Elisir d’amore è senza dubbio uno dei lavori più significativi di Donizetti e in questa occasione di festa per la riconquistata vita sociale sarà interpretata da un cast che affianca celebrità come il tenore Javier Camarena (Nemorino) e il baritono Roberto Frontali (Dulcamara) a giovani e giovanissimi come il baritono Florian Sempey (Belcore), e i soprani Caterina Sala (Adina) e Anaïs Mejías (Giannetta). Il Coro Donizetti Opera è diretto come sempre da Fabio Tartari.

Recuperata dal programma del 2020, La fille du régiment (Teatro Donizetti, 20 e 28 novembre, 3 dicembre) sarà presentata seguendo la nuova edizione critica a cura di Claudio Toscani per Casa Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. Sul podio salirà una delle giovani bacchette più interessanti di oggi, Michele Spotti, che sarà impegnato quindi in uno degli ultimi capolavori del compositore orobico: scritta nel 1840, all’apice della carriera per l’Opéra-Comique, La fille du régiment è stata da subito molto apprezzata sui palcoscenici di tutto il mondo e si caratterizza sia per la presenza d’irresistibili pezzi di bravura destinati al soprano e al tenore, sia per la peculiare vicenda che fa agire elementi storici, patriottici e sentimentali intorno a una protagonista femminile allegra quanto risoluta. Protagonisti maschili due cantanti fra i più acclamati di oggi per questo repertorio: il tenore John Osborn, che debutta al festival, e il baritono Paolo Bordogna, buffo per antonomasia dei nostri giorni. Nel ruolo della protagonista Marie il soprano spagnolo Sara Blanch, una voce da poco impostasi nel panorama internazionale, sulla quale il festival – come accaduto in altre occasioni – vuole scommettere; nel ruolo della Duchesse de Krakenthorp ci sarà invece Cristina Bugatty, attrice e personaggio tv, già protagonista nel 2020 del format della Donizetti webTV “Citofonare Gaetano” che ha accompagnato la diffusione delle opere del festival online. La nuova produzione dell’opera è firmata dal giovane regista cubano Luis Ernesto Doñas (noto a Bergamo per il recente allestimento di Rita per la Donizetti Night e per le scuole), con le scene di Angelo Sala, i costumi di Maikel Martinez, le coreografie di Laura Domingo e le luci di Fiammetta Baldiserri. L’allestimento è coprodotto con la Fondazione Arena di Verona e con il Teatro Lírico Nacional de Cuba, per la prima volta impegnato in un progetto internazionale: non mancheranno quindi nell’ambientazione e nei colori caraibici i riferimenti alla recente storia cubana, così come nelle sezioni parlate, grazie al lavoro del regista con il dramaturg Stefano Simone Pintor. Inoltre, per La fille du régiment si rinnova la partnership avviata dal festival nel 2019 con il Palazzetto Bru Zane, istituzione francese con sede a Venezia e oltre dieci anni di attività in favore dello studio e della riscoperta del repertorio musicale romantico francese: Alexandre Dratwicki, direttore scientifico del Palazzetto Bru Zane, seguirà come coach linguistico il Coro dell’Accademia Teatro alla Scala e gli artisti impegnati nella Fille per la più corretta preparazione del canto in francese.

Il ciclo #donizetti200 ha una pausa nel 2021 poiché nel 1821 la carriera di Donizetti non fu segnata da alcun debutto. Questa mancanza offre però un’occasione molto preziosa per un bicentenario legato a Giovanni Simone Mayr, maestro di Gaetano, che nel 1821 presentò proprio al Teatro Sociale di Bergamo una nuova versione della sua Medea in Corinto su libretto di Felice Romani scritta per il San Carlo di Napoli nel 1813. Si è cosi deciso di metterla in scena dove aveva debuttato, con la direzione di Jonathan Brandani– esperto del repertorio operistico fra Sette e Ottocento –e un nuovo allestimento firmato dal direttore artistico Francesco Micheli, con le scene di Edoardo Sanchi, i costumi di Giada Masi e le luci di Alessandro Andreoli. L’Orchestra e il Coro (diretto da Fabio Tartari) sono quelli Donizetti Opera. Nel cast sfilano alcuni interpreti di assoluto prestigio come Carmela Remigio (Medea), Antonino Siragusa (Giasone) e poi alcune voci che in questi anni si stanno affermando a livello internazionale come Marta Torbidoni (Creusa), Michele Angelini (Egeo) e Roberto Lorenzi (Creronte), Caterina Di Tonno (Ismene), Marcello Nardis (Tideo).

Non mancherà una programmazione specifica per il Dies Natalis (29 novembre) con una celebrazione di musica sacra, e poi un recital del soprano Sara Blanch e del baritono Paolo Bordogna al Teatro Sociale, teatro in cui si esibì giovanissimo anche Donizetti.

Il festival Donizetti Opera avrà un suo prologo con il pubblico, il 2 giugno quando Francesco Micheli salirà sul palcoscenico al Teatro Donizetti restaurato (ore 19) accogliendo per la prima volta il pubblico in sala a Bergamo per la Donizetti Revolution vol. 7,la presentazione-spettacolo per descrivere il Festival con i soprani Carmela Remigio e Caterina Sala con il pianista Michele D’Elia (biglietti disponibili sul sito gaetanodonizetti.org).
Per la data della prossima Donizetti Night, l’attesissima festa cittadina che ogni anno chiama a raccolta migliaia di persone nel nome di Gaetano Donizetti, si attendono evoluzioni della situazione pandemica.

Gli spettacoli nei giorni feriali avranno inizio alle ore 20 nei giorni feriali e alle ore 15.30 la domenica.

Biglietteria
Rinnovo abbonamenti: dal 3 giugno
Gruppi e prenotazioni: dal 3 giugno gruppi@fondazioneteatrodonizetti.org
Biglietti e abbonamenti: da settembre

Turno A La fille du régiment (venerdì 26 novembre) e Medea in Corinto (sabato4dicembre)
prelazione e sconto per l’acquisto dei biglietti per L’elisir d’amore
Turno C La fille du régiment (domenica 21 novembre) e L’elisir d’amore (domenica 28 novembre)
prelazione e sconto per l’acquisto dei biglietti per Medea in Corinto

Costo dei biglietti:
– opere al Teatro Donizetti: da 110 euro a 30 euro
– opere al Teatro Sociale: da 90 euro a 30 euro
– “C’erano una volta due bergamaschi” e Recital Dies natalis Teatro Sociale: da 35 euro a 20 euro

Carnet: acquista tutti i biglietti di ciascun weekend con lo sconto del 25%.

Il festival Donizetti Opera, è organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo con il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, , Camera di Commercio di Bergamo.
Main partner Allianz; si ringrazia Fondazione TIM. Con il contributo di Intesa Sanpaolo; sponsor ABenergie, la luce della Donizetti Night, Curnis/Rolex, Terna, Uniacque. In collaborazione con il Conservatorio Gaetano Donizetti, la Fondazione Mia, Opera Europa, Fedora, Atb; sponsor tecnici NT Next

Un ringraziamento speciale a UBI Banca e agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività della Fondazione con Art bonus