La celebre compagnia di attori, clown, acrobati, danzatori e musicisti guidata da Daniele Finzi Pasca, amatissima dal pubblico bergamasco e non solo, torna al Teatro Donizetti per presentare Titizé – A Venetian Dream: lo spettacolo, ultimo titolo della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti, andrà in scena da sabato 10 a domenica 18 maggio. Regia e lighting design di Daniele Finzi Pasca. Musica, orchestrazione e sound design di Maria Bonzanigo. Scenografia di Hugo Gargiulo. Costumi di Giovanna Buzzi. In palcoscenico: Gian Mattia Baldan, Andrea Cerrato, Francesco Lanciotti, Léa Kral, Luca Morrocchi, Gloria Ninamor, Caterina Pio, Rolando Tarquini, Micol Veglia, Leo Zappitelli. Produzione di Compagnia Finzi Pasca e Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale in partnership con Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Durata 1 ora e 20 minuti senza intervallo. Orari spettacoli: serale ore 20.30; domenica 11 e 18 maggio ore 15.30; lunedì 12 maggio riposo.
Giovedì 15 maggio alle ore 18, presso la Sala Musica del Teatro Donizetti,
è in programma un incontro sullo spettacolo con Daniele Finzi Pasca e la sua compagnia.
Coordina Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi.
Fedele al linguaggio dei sogni che restituisce immagini evanescenti, allusioni e miraggi, Titizé è uno spettacolo che conduce lo spettatore in un universo rarefatto e surreale. La sua narrazione, apparentemente frammentata ma profondamente allusiva, si sviluppa in un gioco caleidoscopico che intreccia diversi piani di significato, rievocando un iperbolico “grammelot”.
“Titizé”, “tu sei”: una parola emblematica e piena di ritmo, che con la sua evocativa sonorità richiama l’attenzione sul potere del verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente un pubblico eterogeneo e di ogni età. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia – che permette di alludere, creare metafore, amplificare emozioni – e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola. Con un cast di dieci talentuosi interpreti, Titizé invita a immergersi nell’essenza di Venezia, dove il passato e il presente si mescolano in un unico affascinante racconto e le storie, sparse come conchiglie sulla spiaggia, ognuna con la sua bellezza e il suo mistero, si ricompongono in un prezioso mosaico.
«La clowneria che pratichiamo è da sempre intimamente legata alla tradizione e porta con sé echi del linguaggio della Commedia dell’Arte. Veniamo da un teatro dello stupore e della semplicità che negli anni abbiamo contaminato utilizzando macchine sceniche sempre più affascinanti, inventando un’estetica visiva che ci è propria. Costruiamo spettacoli nei quali immergiamo interpreti multidisciplinari in universi rarefatti dove la meraviglia a volte si manifesta in modo ingenuo, a volte ingegnoso, altre volte surreale», scrive nelle note di regia di Titizé Daniele Finzi Pasca, «La drammaturgia dei nostri spettacoli spesso sembra frammentata e allusiva forse perché facciamo sempre riferimento all’architettura del linguaggio onirico che usa con parsimonia le parole ma che ci interroga con immagini contraddittorie, allusioni e miraggi».
Titizé è uno spettacolo in cui ci sono «i riflessi nell’acqua, la diafanità delle sfuocature quando le nuvole scendono basse basse, il gioco mitico del mascherarsi che ci rimanda al velarsi per svelarsi e per poi ancora rivelarsi: i tre movimenti magici che i maghi e gli sciamani conoscono e si tramandano. Ci sarà la notte e la sua follia, le cialtronate dei buffoni, oggetti che leviteranno, acrobati che voleranno, pioggia surreale e un continuo ricreare equilibri impossibili. Ci saranno i personaggi della tradizione che in un gioco caleidoscopico saranno moltiplicati, sdoppiati, smontati e ricostruiti. Uno spettacolo nel quale, come sempre, inseguiremo la leggerezza mantenendo un continuo dialogo fatto di empatia con il pubblico. Metteremo in scena il mondo dei Guitti che questa volta si presenteranno come abili prestidigitatori. Ci sarà Venezia con il suo splendore, le sue atmosfere, la sua poesia e i misteri che la abitano», conclude il regista.
Biglietti da 15€ a 45€
www.vivaticket.com/it