Mercoledì 31 gennaio è in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30), quale primo appuntamento della sezione Storia, Teatro e Società della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, lo spettacolo Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno, scritto e interpretato da Davide Enia, drammaturgo, attore e regista più volte vincitore del Premio Ubu, considerato uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione. Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta nel 2002 al Festival dei Due Mondi di Spoleto e diventato subito un successo teatrale, arriva a Bergamo nel suo nuovo allestimento ideato nel 2022 in occasione di un doppio anniversario: il ventennale del suo debutto e il quarantennale della partita di calcio, rievocata nello stesso spettacolo, allo Stadio Sarrià di Bar­cellona, che oggi non esiste più. Le musiche eseguite in scena sono di Giulio Barocchieri e Fabio Finocchio. Luci di Paolo Casati. Suoni di Paolo Cillerai. Produzione Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Sipario Toscana in collaborazione con Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello – Festival Inequilibrio. Durata: 90 minuti. Prezzi biglietti: posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro.

La nuova messa in scena di Ita­lia Brasile 3 a 2 ha rivisitato il testo originale con nuova regia, nuove luci e nuove mu­siche. Il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni. I tempi sono cupi, si profila un conflitto sociale du­rissimo, il Covid e l’esperienza del lockdown hanno segnato uno spartiacque che rimette in discussione lo stesso dispositivo teatrale, la sua urgenza, il suo fine. Italia Brasile 3 a 2 opera su un doppio bina­rio. Il primo è quello della coscienza colletti­va, tramite il ricordo di quell’evento specifico, la partita del mondiale del 1982, che segna un atto identitario e comunitario. Il secondo binario è quello della coscienza intima, ov­vero l’operazione privata di scomposizione e ricomposizione dei temi e dei sentimenti affrontati, rapportandoli al proprio vissuto personale. La partita epica della nazionale contro il Bra­sile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia e questo restituisce al dispositivo teatrale il suo ruolo di costi­tuente della coscienza comunitaria. E poi c’è qualcosa che appartiene a una dimen­sione più profonda e misteriosa, legata a doppio filo con l’essenza del teatro stesso: il rapporto tra i vivi e morti. La presenza di chi non c’è più continua a vibrare da questa par­te della vita, si impone nella memoria, segna traiettorie nel futuro. A differenza di quando debuttò nel 2002, sono morti tanti protago­nisti di questo lavoro: è morto Paolo Rossi, è morto Enzo Bearzot, è morto Socrates, è morto Valdir Peres, è morto lo zio Beppe.

Eppure, i loro occhi, le loro voci, le loro gesta continuano a ripresentarsi come presenze vive, scena dopo scena, parola dopo paro­la, gol dopo gol, schiudendo le porte dell’i­nesprimibile, invitando ad abbandonarci al mistero, permettendoci di scorgere ciò che brilla nel buio e non fa male.

Italia Brasile 3 a 2 è un vero e proprio «caso» teatrale. Monologo da sempre in tournée, portato in giro per i teatri d’Europa, riesce a passare con l’elegante velocità di un tiro al volo dai comici microeventi del tinel­lo palermitano a drammatiche partite in cui letteralmente ci si giocava la vita. Intriso di spirito popolare, grazie ad una sorprendente reinvenzione linguistica che parte dal dialet­to palermitano, il testo è anche un racconto di formazione di commovente umorismo.

Davide Enia, nato a Palermo nel 1974, è autore degli spettacoli Italia-Brasile 3 a 2, maggio ’43, Scanna, I capitoli dell’infanzia. Come attore, regista e autore di teatro vince i più importanti premi di teatro italiani (tra gli altri, il premio UBU, il premio Tondelli, il premio ETI, il premio Mezzogiorno, il premio Hystrio, il premio Gassman). Per RadioRai2 scrive e interpreta il radiodramma Rembò. L’oca del Cairo, opera incompleta di Mozart andata in scena al Teatro Massimo di Palermo nel 2017, segna il suo esordio alla regia lirica.  Così in terra (2012) è il suo primo romanzo, tradotto in diciotto lingue, vincitore nel 2016 del Prix du Premier Roman Etranger e del Prix Brignoles, come miglior romanzo straniero dell’anno in Francia. Appunti per un naufragio, tradotto in sette lingue, è il suo secondo romanzo (2017), con cui vince nel 2018 il Premio Mondello, il Premio Mondello Giovani e il Premio SuperMondello. Nel 2018 torna in teatro con L’abisso, con cui vince il Premio Ubu, il Premio Maschere del Teatro, il Premio Hystrio. Dal 2022 è artista residente al Piccolo Teatro di Milano.