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Presentate le nuovi Stagioni di Prosa e Altri Percorsi 2025|2026

La Fondazione Teatro Donizetti, con il Comune di Bergamo, annuncia la Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2025|2026, asse portante della Stagione dei Teatri il cui cartellone completo include anche Operetta e Opera&Concerti, oltre a numerosi progetti formativi in via di definizione. Una ricca e articolata programmazione che si svolgerà al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale nell’arco di sei mesi, da dicembre 2025 a maggio 2026, con sette titoli in cartellone per la Stagione di Prosa, per otto repliche per ciascun spettacolo (dal sabato alla domenica della settimana successiva; lunedì riposo), e altrettanti per Altri Percorsi, con tre matinée. Nel portare il saluto e rinnovare l’impegno dell’Amministrazione Comunale, la Sindaca Elena Carnevali sottolinea come la Stagione di Prosa e Altri Percorsi occupi «un posto di primissimo piano nella vita della Città di Bergamo. È un momento importantissimo di condivisione e di crescita culturale: il teatro, nella sua moltitudine di linguaggi, è lo specchio della realtà e in esso la realtà si rispecchia, con tutto il suo carico di umanità. Bergamo è non da oggi una città dalla pronunciata vocazione teatrale e l’opera svolta dalla Fondazione Teatro Donizetti, grazie alle sue diversificate attività, è portatrice di grandi valori, anche sotto il profilo della formazione delle giovani generazioni. Tutto ciò contribuisce a rendere la nostra città ancora più speciale». Sergio Gandi, Assessore alla Cultura, esprime il suo apprezzamento per scelte artistiche «di assoluta qualità che apportano un contributo fondamentale all’offerta culturale di Bergamo. Una città che esplora diversi ambiti espressivi – dalla musica al cinema, dalle arti visive alla danza al teatro di parola appunto – e che trae la propria ricchezza dalla ricerca e dalla sperimentazione. Non solo, quindi, semplice intrattenimento spettacolare – anche questo ovviamente ci vuole – ma un insieme di proposte, anche coraggiose, che possano stimolare interesse e curiosità». Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, coglie l’occasione per ringraziare quanti si adoperano per la riuscita di tutte le attività della stessa Fondazione: «I risultati positivi conseguiti in questi anni sono il frutto di un lavoro di squadra, da chi ci sostiene, sia soggetti pubblici sia privati, al personale e a chi con noi collabora. Il mio è dunque un ringraziamento che va oltre le formalità: dietro ogni contributo, sia di natura economica che professionale, c’è la totale adesione ad una visione di cui siamo convinti. Una visione dagli ampi orizzonti che pone la Fondazione Teatro Donizetti come interlocutore qualitativamente affidabile per chiunque abbia a cuore, in città ma anche altrove, proposte di cultura e spettacolo». Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, prende spunto dal successo della Stagione 2024|2025: «Oltre 52.000 sono stati gli spettatori complessivi per la Prosa, 5.000 per Altri Percorsi. Sono numeri significativi, importanti, che attestano ancora una volta la nostra forza propulsiva, l’attenzione e l’affetto del pubblico per le nostre proposte.  Lo scorso anno abbiamo portato le repliche per la Prosa da sette a otto, che naturalmente confermiamo: un numero di repliche che – possiamo affermarlo in tutta tranquillità – oggi

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La Stagione di Prosa si conclude con “Titizé – A Venetian Dream” di Daniele Finzi Pasca, in scena al Teatro Donizetti dal 10 al 18 maggio

La celebre compagnia di attori, clown, acrobati, danzatori e musicisti guidata da Daniele Finzi Pasca, amatissima dal pubblico bergamasco e non solo, torna al Teatro Donizetti per presentare Titizé – A Venetian Dream: lo spettacolo, ultimo titolo della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti, andrà in scena da sabato 10 a domenica 18 maggio. Regia e lighting design di Daniele Finzi Pasca. Musica, orchestrazione e sound design di Maria Bonzanigo. Scenografia di Hugo Gargiulo. Costumi di Giovanna Buzzi. In palcoscenico: Gian Mattia Baldan, Andrea Cerrato, Francesco Lanciotti, Léa Kral, Luca Morrocchi, Gloria Ninamor, Caterina Pio, Rolando Tarquini, Micol Veglia, Leo Zappitelli. Produzione di Compagnia Finzi Pasca e Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale in partnership con Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Durata 1 ora e 20 minuti senza intervallo. Orari spettacoli: serale ore 20.30; domenica 11 e 18 maggio ore 15.30; lunedì 12 maggio riposo. Giovedì 15 maggio alle ore 18, presso la Sala Musica del Teatro Donizetti, è in programma un incontro sullo spettacolo con Daniele Finzi Pasca e la sua compagnia. Coordina Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. Fedele al linguaggio dei sogni che restituisce immagini evanescenti, allusioni e miraggi, Titizé è uno spettacolo che conduce lo spettatore in un universo rarefatto e surreale. La sua narrazione, apparentemente frammentata ma profondamente allusiva, si sviluppa in un gioco caleidoscopico che intreccia diversi piani di significato, rievocando un iperbolico “grammelot”. “Titizé”, “tu sei”: una parola emblematica e piena di ritmo, che con la sua evocativa sonorità richiama l’attenzione sul potere del verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente un pubblico eterogeneo e di ogni età. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia – che permette di alludere, creare metafore, amplificare emozioni – e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola. Con un cast di dieci talentuosi interpreti, Titizé invita a immergersi nell’essenza di Venezia, dove il passato e il presente si mescolano in un unico affascinante racconto e le storie, sparse come conchiglie sulla spiaggia, ognuna con la sua bellezza e il suo mistero, si ricompongono in un prezioso mosaico. «La clowneria che pratichiamo è da sempre intimamente legata alla tradizione e porta con sé echi del linguaggio della Commedia dell’Arte. Veniamo da un teatro dello stupore e della semplicità che negli anni abbiamo contaminato utilizzando macchine sceniche sempre più affascinanti, inventando un’estetica visiva che ci è propria. Costruiamo spettacoli nei quali immergiamo interpreti multidisciplinari in universi rarefatti dove la meraviglia a volte si manifesta in modo ingenuo, a volte ingegnoso, altre volte surreale», scrive nelle note di regia di Titizé Daniele Finzi Pasca, «La drammaturgia dei nostri spettacoli spesso sembra frammentata e allusiva forse perché facciamo sempre riferimento all’architettura del linguaggio onirico che usa con parsimonia le parole ma che ci interroga con immagini contraddittorie, allusioni e miraggi». Titizé è uno spettacolo in cui ci sono

La Stagione di Prosa si conclude con “Titizé – A Venetian Dream” di Daniele Finzi Pasca, in scena al Teatro Donizetti dal 10 al 18 maggio2025-04-23T14:35:04+02:00

BERGAMO JAZZ per l’International Jazz Day: Mercoledì 30 aprile CLAUDIO VIGNALI Piano Solo presso i Giardini PwC dell’Accademia Carrara

Mentre cresce l’attesa per i concerti estivi al Lazzaretto - il 27 giugno il Trio Mare Nostrum con Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, il 10 luglio Kurt Elling & the Yellowjackets, il 18 luglio Herbie Hancock - Bergamo Jazz Festival propone il consueto evento del 30 aprile per celebrare l’International Jazz Day, patrocinato dall’UNESCO e di cui è testimonial proprio Herbie Hancock. Il concerto, che sottolinea i valori di condivisione del jazz e testimonia ulteriormente il legame di Bergamo Jazz Festival con il proprio territorio, si svolgerà a ingresso gratuito nei Giardini PwC dell’Accademia Carrara (ore 18.30), nei pressi delle Mura Venete, bene tutelato dalla stessa UNESCO, a avrà come protagonista il pianista Claudio Vignali, uno dei più interessanti specialisti degli 88 tasti in chiave jazz. Per partecipare al concerto è necessario prenotarsi su Eventbrite. I possessori del tagliando per il concerto, potranno – prima o successivamente allo stesso evento – visitare il Museo dell’Accademia Carrara alla tariffa scontata di € 8,00 anziché € 15,00. Il pubblico si disporrà sul prato dei giardini: è quindi consigliato portarsi coperte o cuscini per un ascolto nel maggiore comfort possibile. In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Sociale di Città Alta nel medesimo orario. Claudio Vignali è uno dei più significativi pianisti jazz italiani della sua generazione: diplomato in pianoforte classico e in musica jazz, nutre da sempre un interesse anche per i suoni elettronici. Uno dei suoi ambiti espressivi prediletti è il piano solo, all’interno del quale fa confluire diversificati amori musicali, dalla classica – Bach, Chopin, Ravel ma anche Rachmaninoff - a standard jazz, da proprie composizioni a brani di cantautori italiani. In altre parole, ogni concerto di Claudio Vignali è un viaggio musicale in cui tradizione e modernità convivono in perfetta armonia. Nel 2013 Claudio Vignali ha conseguito il terzo premio assoluto al più importante concorso internazionale per pianoforte jazz, “Parmigiani Montreux International Jazz Piano Solo Competition”, dove era stato precedentemente selezionato tra 10 pianisti jazz under 30 in tutto il mondo. Oltre ad aver conseguito altri premi e riconoscimenti, ha all’attivo collaborazioni con importanti artisti di fama internazionale tra cui: Dave Weckl, Joe Locke, Tiger Okoshi, Rob Mazurek, Gretchen Parlato, Shawnn Monteiro, Alex Sipiagin, Eivind Aarset, Arne Hiorth, Oddrun Eikli, Gunnar Gunnarsson, Tarun Balani. Ha tenuto numerose tournée in tutto il mondo, Giappone, Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Svizzera, Islanda, Norvegia, Polonia, Finlandia, Grecia, Austria, Belgio, Turchia. Attualmente, oltre a svolgere attività come leader e insegnare al Conservatorio di Torino, fa parte del gruppo Pericopes e collabora con la chitarrista Eleonora Strino, con il sassofonista Javier Girotto e il bassista americano Ugonna Okegwo.   INFORMAZIONI https://www.teatrodonizetti.it/it/evento/claudio-vignali-piano-solo/ https://www.eventbrite.it/e/1200215259149?aff=oddtdtcreator

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La rassegna IL CENTRO DELLA MUSICA torna anche nel 2025 con 6 concerti nel Ridotto Gavazzeni

Dalla musica barocca al jazz, da Bach a Charlie Parker passando per Mozart e Donizetti: un caleidoscopio di suoni, ritmi e colori caratterizza la quarta edizione de Il Centro della Musica, sei concerti in calendario di sabato pomeriggio fra il 31 maggio e il 7 luglio, ormai tradizionale appuntamento organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo. Un’occasione preziosa per poter entrare nel principale teatro della città e nel suo Ridotto intestato a un grande direttore d’orchestra, in un giorno e in orario inconsueti. Un modo originale per vivere il centro della città abbinando le magie della musica con lo stare insieme in teatro. «Alla sua quarte edizione, Il Centro della Musica si conferma rassegna che vuole offrire momenti di condivisione musicale dai contenuti variegati, in una giornata della settimana e in un orario che consentono di far vivere sia il Teatro Donizetti che l’antistante Centro Piacentiniano», specifica Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «La consueta collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo testimonia una sinergia istituzionale che mira a valorizzare al meglio un’iniziativa dal carattere inclusivo, destinata a un pubblico di tutte le età». «Quest’anno si consolidano ulteriormente anche le partnership con l’Orchestra Filarmonica Italiana e l’Ensemble Locatelli, già presenti nelle precedenti edizioni de Il Centro della Musica e in altre rassegne promosse dalla nostra Fondazione, mentre salutiamo il ritorno del CDpM Europe - Centro Didattico Produzione Musica e la new entry Musica Aperta. La collaborazione con tutte queste realtà è fondamentale per la realizzazione e la riuscita della rassegna», conclude Massimo Boffelli. La quarta edizione de Il Centro della Musica inizia il 31 maggio con l’Ensemble dell’Orchestra Filarmonica Italiana e un viaggio nel sempre suggestivo mondo del tango argentino. Solisti: Andrea Coruzzi, bandoneon e fisarmonica, Cesare Carretta, violino, Nicola Ziliani, contrabbasso. Musiche, tra gli altri, di Carlos Gardel, Astor Piazzolla e Richard Galliano. A seguire, il 7 giugno, un concerto dell’Ensemble Locatelli diretto da Thomas Chigioni dal titolo Bach dall’organo all’arco, interamente dedicato al Maestro di Lipsia: uno dei programmi più ambiziosi proposti da Ensemble Locatelli negli anni, il cui concept è trasferire alcune delle più grandi pagine di musica organistica di Bach all’altro grande mezzo espressivo di cui il compositore poteva disporre, l’orchestra d’archi. La settimana dopo, sabato 14 giugno, l’Orchestra Filarmonica Italiana, con la direzione di Jacopo Rivani, presenterà Il diario di Adamo ed Eva, concerto-spettacolo tratto dal testo brillante di Mark Twain e adattato da Silvia Rossetti. Il diario di Adamo ed Eva porta in scena le voci brillanti e contrastanti dei due personaggi biblici, interpretati rispettivamente da Marco Montanari e da Rendy Anoh. Musiche originali di Danilo Comitini. Il 21 giugno toccherà quindi al Gruppo Fiati Musica Aperta proporre Così fan tutte (o forse no?), viaggio semiserio tra gli amori del melodramma (Mozart, Cherubini, Donizetti) con la partecipazione del noto attore comico Enrico Beruschi. Direzione di Pieralberto Cattaneo. Sabato 28 giugno, la quarta edizione de Il Centro della Musica darà poi significativo spazio

La rassegna IL CENTRO DELLA MUSICA torna anche nel 2025 con 6 concerti nel Ridotto Gavazzeni2025-04-09T17:37:32+02:00

La Stagione di Prosa prosegue con “Edificio 3. Storia di un intento assurdo”, spettacolo scritto e diretto da Claudio Tolcachir al Teatro Donizetti dal 5 al 13 aprile

La Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti si apre alla drammaturgia contemporanea con Edificio 3. Storia di un intento assurdo, spettacolo scritto e diretto dall’argentino Claudio Tolcachir, in scena nel principale teatro cittadino da sabato 5 a domenica 13 aprile. In palcoscenico: Rosario Lisma, Valentina Picello, Giorgia Senesi, Stella Piccioni, Luca Tanganelli. Traduzione di Rosaria Ruffini. Luci Claudio De Pace. Costumi di Giada Masi. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Carnezzeria srls, Timbre4, in collaborazione con Aldo Miguel Grompone. Durata 1 ora e 30 minuti senza intervallo. Orari spettacoli: serale ore 20.30; domenica 6 e 13 aprile ore 15.30; lunedì 7 aprile riposo. Edificio 3. Storia di un intento assurdo è una commedia che racconta di cinque personaggi che condividono lo spazio ristretto di un ufficio: le loro vicende personali vi si intrecciano, con momenti di commozione, effetti grotteschi e di comicità. C’è Sandra, single che fa di tutto per rimanere incinta (Giorgia Senesi); Ettore (Rosario Lisma), cinquantenne mammone, che solo dopo la morte della madre si avventura nelle prime goffe esperienze amorose; c’è la confusionaria, invadente, affettuosa Monica (Valentina Picello), che non sapendo vivere la propria vita, si infila in quelle altrui; c’è l’amore combattuto tra Manuel, ragazzo fragile e violento (Luca Tanganelli) e la più equilibrata Sofia (Stella Piccioni). Tradimenti, equivoci, desideri irrefrenabili, sogni e rimpianti: tutta la vita davanti agli occhi degli spettatori, che si riconoscono in queste storie, perché Claudio Tolcachir sa metterci di fronte allo specchio dei nostri sentimenti. Scritta con grande verità, la commedia è molto divertente, e dipinge personaggi commoventi e comici. Siamo tutti noi i cinque abitanti di Edificio 3. Siamo noi che rimpiangiamo il primo amore, che lottiamo ogni giorno contro la solitudine, che nel lutto scopriamo noi stessi, che ci tradiscono con chi meno ci aspettiamo, che non troviamo le parole, che mentiamo per nasconderci, che il dolore ci rende ridicoli, noi, ingenui a cinquant’anni, disincantati a venti. Ben noto anche al pubblico italiano, Claudio Tolcachir è drammaturgo, regista, attore e fondatore del Teatro Timbre 4 a Buenos Aires. Nel 2021 ha fondato, con Lautaro Perotti e Santi Marin, Timbre 4 Madrid nella capitale spagnola. Protagonista indiscusso della nuova scena argentina, acclamato anche in Spagna, ha riscosso il suo primo successo internazionale nel 2005 con il pluripremiato La Omisión de la Familia Coleman, presentato nelle più importanti capitali del mondo, tra cui Milano, Madrid, Parigi, Lisbona, Dublino, New York, e tuttora in tournée. Nel 1998 fonda la compagnia TIMBRE4, dal 2001 multisala teatrale e scuola di recitazione, punto di riferimento culturale fondamentale a Buenos Aires, con la quale mette in scena testi da lui scritti e diretti, quali: La omisión de la familia Coleman, Tercer cuerpo, El viento en un violín (che insieme formano la “Trilogia del living”, raccolta in volume e pubblicata in Italia da Editoria & Spettacolo, 2012), Emilia; poi Dínamo e Próximo. È stato insignito di numerosi premi: ACE, Clarín, María Guerrero, Teatro del Mundo y Teatro XXI, ed è stato nominato al Premio Konex

La Stagione di Prosa prosegue con “Edificio 3. Storia di un intento assurdo”, spettacolo scritto e diretto da Claudio Tolcachir al Teatro Donizetti dal 5 al 13 aprile2025-03-28T17:10:13+01:00

La Stagione di Altri Percorsi si conclude giovedì 3 e venerdì 4 aprile con “The Trials (I Processi)”, per la regia di Veronica Cruciani

Altri Percorsi, la stagione della Fondazione Teatro Donizetti dedicata alla nuova espressività teatrale, è alla conclusione: giovedì 3 (ore 20.30) e venerdì 4 aprile (ore 10.30) è in programma al Teatro Sociale di Città Alta The Trials (I Processi), testo dell’inglese Dawn King messo in scena dalla regista Veronica Cruciani coinvolgendo dodici giovani attori della Accademia dei Filodrammatici di Milano. Traduzione di Monica Capuani. Scene e costumi di Erika Carretta. Disegno luci di Fabrizio Visconti. Drammaturgia sonora di John Cascone. Contributi video di Stefano Capra e Umberto Terruso. Andato in scena nell’estate del 2022 al Donmar Warehouse di Londra, The Trials ci porta in un futuro molto prossimo, in cui è cominciata la resa dei conti per la ferita inferta dall’umanità all’ambiente. Fuori l’aria è quasi irrespirabile, la vita è diventata complicata e il futuro lugubre. La generazione dei giovanissimi è chiamata a prendere parte attiva nei “processi”, cui fa riferimento il titolo, a persone che si sono macchiate di crimini contro la sostenibilità. Queste giurie di ragazzi hanno potere di vita o di morte e le sei ragazze e i sei ragazzi che presentano il testo dovranno processare tre adulti. Si discuterà animatamente, perché le personalità e le visioni etiche e politiche di questi giovani sono profondamente diverse, e la responsabilità che gli è stata affidata è pesante. Come nella migliore drammaturgia contemporanea inglese, l’elemento personale irromperà nel finale spazzando via il rischio didascalico di un testo di così stretta attualità. Racconta Veronica Cruciani, che per Altri Percorsi ha firmato in passato la regia di diversi spettacoli, tra cui Accabadora di Michela Murgia, coproduzione della stessa Fondazione Teatro Donizetti: «Nella commedia The Trials, l’autrice Dawn King immagina un’epoca futura, non troppo lontana dalla nostra, un mondo irrimediabilmente danneggiato dove una giuria di giovani si riunisce per processare alcune persone della generazione dei loro genitori. L’accusa che gli viene mossa è il loro fallimento nell’arrestare il cambiamento climatico. Ho scelto questo testo proprio per la sua visione scomoda e urgente, che presenta un pianeta che non può più sostenere la sua popolazione, dove l’aria è così inquinata che non si può aprire una finestra, dove i voli e il consumo di carne sono vietati. Le linee di battaglia all’interno di questa giuria di dodici ragazzi e ragazze sono chiare: alcuni dei giovani ritengono che tutti gli imputati sono colpevoli perché non hanno agito quando ne avevano la possibilità, altri sostengono che senza umanità e compassione, l’umanità stessa non ha alcuna possibilità futura. Il fulcro del dibattito è sulla crisi climatica, sullo scontro generazionale ma solleva anche delle domande importanti sulla questione della giustizia. Qual è la differenza tra giustizia e vendetta? Possiamo fare una classifica della colpa? Il rimorso può essere un’attenuante? In questo tribunale teatrale le domande sono affrontate senza mezzi termini ma le risposte non sono facili o immediate». The Trials, spettacolo collegato a uno dei principali progetti del Cantiere del Teatro della Fondazione Teatro Donizetti è, sempre con le parole di Veronica Cruciani, «un testo che funziona come allegoria, ma

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Torna anche nel 2025 il Donizetti Summer Camp!

DONIZETTI SUMMER CAMP 2025 IO NON HO PAURA. La saga dell’indomabile Dal 9 al 13 giugno, dal 16 al 20 giugno, dal 30 giugno al 4 luglio e dal 7 all’11 luglio Torna il Donizetti Summer Camp, un’occasione per vivere tutti gli spazi del Teatro Donizetti, dalla sala prove ai camerini fino al palcoscenico, da veri protagonisti, conoscendo e sviluppando i propri talenti in un gruppo di bambini/e e ragazzi/e affiatato, che avrà il coraggio di mettere in scena la riduzione di un’opera in una sola settimana. ____________________________________ L’estate è alle porte e la Fondazione Teatro Donizetti torna a proporre, dopo il successo delle passate edizioni, ben quattro diverse settimane di Donizetti Summer Camp 2025, che quest’anno ha per titolo IO NON HO PAURA – La saga dell’indomabile: bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni potranno vivere in modo inusuale gli spazi del Teatro Donizetti, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00 (con possibilità di anticipo alle 8.00 e posticipo alle 17.30). Le iscrizioni apriranno il 2 aprile 2025 alle ore 12.00. Ulteriori dettagli per l’iscrizione qui Modulo da compilare per l’iscrizione qui  Anche per il 2025 torna il Donizetti Summer Camp, un’esperienza unica che vi porterà alla scoperta delle opere di Gaetano Donizetti e delle sue affascinanti riletture, immersi nella meraviglia del Teatro Donizetti, dal palcoscenico alla sala prove al laboratorio di scenografia. In un’atmosfera creativa e stimolante, avrete l’opportunità di lavorare su quattro opere in quattro settimane, ognuna caratterizzata da un’interpretazione originale che apre nuove prospettive sull’opera e sul teatro attraverso il gioco e il canto. Quest’anno si aggiunge un titolo di Rossini, La Cenerentola, la fiaba delle fiabe, con risvolti imprevedibili e una Cenerentola più saggia che mai. Il canto e la musica saranno linguaggi da scoprire per entrare in contatto con le storie antiche di Lucia, Cardenio, Noè e Angelina, attraverso la musica e il teatro. Ogni settimana termina con la realizzazione di un’opera, uno spettacolo in cui ogni partecipante avrà un ruolo importante e in cui ogni elemento di scena sarà stato realizzato in sessioni dedicate. I titoli: 1. Il furioso all’isola di Santo Domingo, di Gaetano Donizetti Una rivisitazione semiseria dell’opera di Donizetti, incentrata sulla paura della diversità. L’opera diventa una girandola di equivoci e incomprensioni che trasformeranno la messa in scena in un gioco tragicomico, ricco di sorprese e riflessioni sul nostro rapporto con l’altro. 2. Lucia di Lammermoor, di Gaetano Donizetti Un capolavoro che esploreremo come una potente metafora della lotta contro la prepotenza e la violenza sulla propria identità. Lucia diventa un’eroina che rappresenta tutte noi quando ci troviamo a difendere le nostre scelte in un mondo che spesso le calpesta. Un incontro tra musica struggente e un’estetica pop per raccontare una storia senza tempo. 3. Diluvio Universale, di Gaetano Donizetti In questa rivisitazione, la cupa atmosfera dell’opera donizettiana si trasforma in una storia di denuncia sociale. Noè, leader degli Ambientalisti, guida un gruppo che si prende cura del nostro pianeta, affrontando la tribù degli Spreconi che ignora la gravità della crisi climatica. Un’opera che ci riguarda da vicino e che affronta tematiche contemporanee in modo

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Dal 31 marzo al via le selezioni per i Corsi formativi di Illuminotecnica e Fonica

Tanti spettacoli ma non solo: la Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti ha anche a cuore l’avvio dei giovani alle molteplici attività che ruotano attorno alla messa in scena di uno spettacolo. Anche quest’anno, quindi, sulla scorta dei riscontri positivi degli anni passati, la Fondazione indice un bando di selezione per partecipare ai corsi di illuminotecnica e di fonica inseriti nel progetto Cantiere del Teatro e condotti da personale esperto della stessa Fondazione. I corsi si rivolgono ai giovani di età maggiore o uguale a 17 anni (anche ancora da compiere, purché entro la fine del 2025). Per partecipare, i candidati dovranno inviare il proprio curriculum vitae contenente eventuali esperienze pregresse e gli studi fatti, oltre a una lettera motivazionale, compilando l’apposito form inserito nel bando entro e non oltre le ore 12 di venerdì 18 aprile.  A seguito della selezione sulla base dei documenti e delle lettere inviati, mercoledì 7 maggio sarà reso noto l’esito del bando. I corsi non comportano il versamento di quote di iscrizione e inizieranno martedì 3 giugno. Entrambi i corsi, al cui termine verrà rilasciato un attestato di frequenza, forniranno elementi teorici dei criteri, della metodologia e della terminologia base, cui seguiranno prove pratiche con il capo-elettricista e il capo-fonico del Teatro Donizetti. È previsto un incontro introduttivo comune per entrambi i corsi; a seguire ciascun corso si svolgerà in quattro giornate intensive dove verranno poste le fondamenta teoriche e pratiche delle discipline.  I partecipanti al corso di illuminotecnica avranno anche l’opportunità di vivere un’esperienza diretta presso l’azienda Claypaky, brand di riferimento a livello internazionale nel settore dei sistemi di illuminazione professionale: la giornata prevede una visita al museo e al settore produttivo dell’azienda e una sessione tecnica. Gli allievi del corso di fonica si recheranno invece presso lo studio di registrazione 1901 Factory di Alzano Lombardo, spazio creativo dedicato alla musica e alle arti performative e luogo di incontro per artisti e professionisti.  Entrambi i corsi si concluderanno con un’esperienza di registrazione di una band live sul palco del Teatro Donizetti.  «I corsi  di illuminotecnico e di fonico, insieme a quelli del Progetto Young, rappresentano una parte fondamentale della nostra attività, integrandosi con tutte le proposte di spettacolo», specifica Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, «Ne costituiscono la parte formativa e sono per noi importanti perché sentiamo il dovere di dare la possibilità ai giovani di conoscere le professioni del teatro e di poter avvicinarsi a questo mondo per poi in futuro poterne far parte. Personalmente sono grata a tutti coloro che rendono possibile questo progetto mettendo in gioco la propria professionalità e manifestando un’attenzione educativa». Per maggiori informazioni: e-mail: info@fondazioneteatrodonizetti.org

Dal 31 marzo al via le selezioni per i Corsi formativi di Illuminotecnica e Fonica2025-03-28T11:41:11+01:00

Grandissimo successo per la 46esima edizione di Bergamo Jazz Festival!

Oltre 8.500 presenze complessive in soli quattro giorni 18% dall’estero 11 sold out su 12 concerti a pagamento Pubblico proveniente da 16 regioni e da altre 17 nazioni   Sounds of Joy: i “suoni di gioia” di Joe Lovano, per il secondo anno Direttore Artistico del Festival, hanno travolto l’intera città e conquistato il pubblico proveniente da larghissima parte d’Italia e anche dall’estero: oltre 8.500 le presenze complessive in soli quattro giorni; 3.544 spettatori alle tre serate al Teatro Donizetti, 783 dei quali abbonati (15 in più rispetto allo scorso anno); 11 sold out su 12 eventi a pagamento. 16 le regioni italiani rappresentate da Nord a Sud, da Est a Ovest. 17 le nazioni estere, pari al 18% del pubblico: Austria, Brasile, Emirati Arabi, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Stati Uniti.  Visitatissimo è stato il sito del Teatro Donizetti: oltre 17.000 gli utenti attivi. Le pagine Facebook e Instagram di Bergamo Jazz, nella settimana del Festival, hanno totalizzato una copertura di 472.660 utenti, superando le 15.000 interazioni e sfiorando i 25.000 follower organici. Sono questi i primi dati salienti che attestano il grandissimo successo di Bergamo Jazz 2025. Quella finita domenica sera è un’edizione da consegnare agli annali del Festival anche sotto il profilo artistico, nel segno di un amplissimo ventaglio di proposte: dal jazz “vecchio stampo” dei Cookers alle alchimie noise di Marc Ribot, con finale sulle note di “Bella Ciao” in versione inglese, dalle dinamiche tessiture di un altro maestro come Enrico Rava al canto di una sophisticated lady come Dianne Reeves, che ha posto il sigillo finale al Festival salutata da una standing ovation. Ma molti altri sarebbero i momenti memorabili da ricordare, ad iniziare dalle incursioni sul palcoscenico, quale richiestissimo special guest, dello stesso Joe Lovano fino ai concerti più intimi in cornici suggestive come quella dell’Accademia Carrara o della Sala Piatti. «Ancora una volta non possiamo non essere felici dei risultati ottenuti da Bergamo Jazz, uno dei nostri due festival internazionali, insieme al Donizetti Opera», commenta a caldo Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Possiamo quindi affermare che quello di Bergamo è uno dei festival jazz italiani più amati in assoluto, anche dal pubblico proveniente sempre più numeroso dall’estero, con conseguenti ricadute positive sul turismo cittadino. Un grande risultato raggiunto grazie a un impeccabile lavoro di squadra, dalla direzione artistica a tutto lo staff della Fondazione Teatro Donizetti. Il mio sentito ringraziamento va quindi a tutti coloro che si sono impegnati affinché la macchina organizzativa funzionasse al meglio, oltre che alle istituzioni e agli sponsor che ci sostengono». Ora si pensa già ai prossimi appuntamenti targati Bergamo Jazz, primo in ordine cronologico l’International Jazz Day del 30 aprile, con il concerto gratuito del pianista Claudio Vignali in programma nei Giardini PwC dell’Accademia Carrara alle ore 18.30. E poi i tre concerti straordinari al Lazzaretto con il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren (27 giugno), con Kurt Elling e gli Yellowjackets

Grandissimo successo per la 46esima edizione di Bergamo Jazz Festival!2025-03-24T14:39:37+01:00

La Stagione di Operette si conclude domenica 30 marzo al Teatro Donizetti con “Scugnizza”

Domenica 30 marzo (ore 15.30) si conclude la Stagione di Operette della Fondazione Teatro Donizetti: nel principale teatro cittadino andrà in scena Scugnizza, operetta in tre atti di Carlo Lombardo e Mario Costa che incarna appieno il tipico lirismo napoletano.  A portarla in scena sarà la Compagnia d’Operette Elena D’Angelo, che torna al Donizetti dopo il successo dello scorso anno con La duchessa del bar Tabarin. In palcoscenico: Elena D’Angelo, che firma anche la regia, Matteo Mazzoli, Paolo Cauteruccio, Merita Dileo, Gianni Versino, Maresa Pagura, Carlo Randazzo, Paola Scapolan. Direttore d’orchestra Marcella Tessarin. Coreografie di Martina Ronca. Allestimento e costumi Grandi Spettacoli. Durata 2 ore senza intervallo. Biglietti da 15 a 45 Euro, ridotti da 12 a 36 Euro. «Quando Carlo Lombardo si recò alla stazione per attendere l’arrivo di Mario Costa, non sapeva neppure lui con precisione il vero motivo del loro incontro. Era noto che a Costa occorrevano molti soldi, visti i debiti accumulati al gioco d’azzardo al Casinò di Montecarlo, quindi era ideale per lui lavorare per Lombardo, ricco impresario di Milano. Appena sceso dal treno, Costa venne portato nella prestigiosa casa musicale Lombardo e gli fu imposto di scrivere un’operetta di getto. Dopo due settimane Scugnizza era bell’e pronta con un libretto efficace ed una serie di brani indovinati e spesso anche ispirati, primi fra tutti “Napoletana” e “Salomè, “Una rondine non fa primavera”», racconta Elena D’Angelo, «Scugnizza debuttò in prima assoluta al Teatro Alfieri di Torino la sera del 16 dicembre 1922 con la protagonista Salomè interpretata da Nella Regini che, da vera ed anche un po’ capricciosa diva, pose come condizione alla sua partecipazione all’evento di poter indossare anche in questa nuova operetta toilettes sfarzose. Grande successo di pubblico e critica, a parte i vestiti inappropriati della Regini. Scugnizza è sicuramente l’operetta italiana per eccellenza, piena di lirismo tipicamente napoletano. La storia, a tratti commovente e a tratti comica, è assolutamente verosimile e rispecchia i canoni dell’operetta “all’italiana”, con quei tratti di regionalità che contraddistinguono la nostra produzione operettistica. La regia è assolutamente filologica, come è negli intenti della compagnia d’operette Elena D’Angelo, con l’aggiunta di una particolarità che impreziosisce la storia: La canzone “Era de Maggio”, sempre di Costa, che non è presente nello spartito del 1922, viene affidata al personaggio di Totò, ma con il testo modificato. Questa novità fu voluta dall’autore e aggiunta nelle edizioni successive».

La Stagione di Operette si conclude domenica 30 marzo al Teatro Donizetti con “Scugnizza”2025-03-24T12:15:53+01:00
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