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News2024-03-07T10:52:59+01:00
2205, 2025

IL RACCONTO DI UNA STAGIONE DI PROGETTI: I progetti formativi della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024-2025

Oltre 5.000 i ragazzi di 30 istituti scolastici di Bergamo e provincia coinvolti nella visione degli spettacoli e nei singoli progetti: è questo il primo dato saliente dei progetti formativi legati alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti. Un dato che conferma l’interesse dei giovani verso l’espressività teatrale in generale e verso le specifiche tematiche affrontate via via dai titoli in cartellone. Nel corso della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024/2025 numerosi sono stati i percorsi formativi proposti a istituti scolastici secondari di secondo grado, andandosi ad affiancare ai corsi di fonica e illuminotecnica, che si svolgeranno nel mese di giugno, e al Progetto Young per giovani aspiranti attori, che culminerà in uno spettacolo itinerante previsto per il 7 e l’8 giugno negli spazi del Teatro Sociale. Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, aggiunge: «L’organizzazione delle attività della Fondazione è molto complessa e articolata e non si limita alla sola proposta di spettacoli ma, grazie a una serie di competenze e professionalità di cui possiamo avvalerci, comprende anche iniziative formative nell’ambito di tutte le nostre rassegne, quali la Stagione di Prosa e Altri Percorsi, il festival Donizetti Opera e Bergamo Jazz; tutte attività che riscuotono un’importante partecipazione di giovani e delle scuole di Bergamo e provincia. I giovani, oggi più che mai, hanno necessità di bellezza». Per Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, l’attenzione ai giovani, sia come pubblico che come diretti protagonisti, rappresenta un aspetto di assoluto rilievo nell’attività della Fondazione Teatro Donizetti e parte dal coinvolgimento di realtà attive nell’associazionismo: «Cosa c’entra con una stagione di prosa un orto sociale o una dispensa alimentare? Perché parlare in teatro di hikikomori o di responsabilità civile? Eppure questi sono fra i temi che abbiamo trattato nel lavoro con gli studenti quest’anno. Li abbiamo incontrati negli spazi del teatro, nelle classi, ma anche uscendo sul territorio in una esplorazione di alcuni luoghi rappresentativi in cui poter coltivare una cittadinanza attiva», racconta, «Sono convinta del valore di questa osmosi fra lo spazio interno del teatro e il territorio che lo circonda: vorrei che sempre di più questo aspetto diventasse una chiave di lettura del nostro fare teatro. Sono altresì convinta che la formazione sia il cuore di un’istituzione culturale come la Fondazione Tetro Donizetti e, in questo sens,o è nostro dovere - oltre all’avvicinare i ragazzi alla visione teatrale, dando loro strumenti critici per capire e valutarla – far comprendere come l’azione scenica possa essere spazio e tempo per riflettere su se stessi, sulla propria relazione sociale, ma anche sulla città, sul mondo in cui viviamo». «La conseguenza di questo lavoro è il ritrovarsi in teatro, prima dello spettacolo, con una attenzione diversa, con una cura di ascolto nuova per poi alla fine sentire il desiderio di confrontarsi, scambiare opinioni e forse portarsi a casa sguardi nuovi. Sono quindi grata a chi collabora con me nei Servizi Educativi e, in particolare, a Maria Teresa Galati ed Elisa Gambero

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