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L'esule di Roma

Cast

Direttore Antonio Fogliani
Regia Katharina Thoma

Trama

L’azione si svolge nella Roma imperiale, ai tempi di Tiberio. Il generale Publio torna vittorioso dalla campagna militare contro i Sarmati. Tutti pensano che coronerà il suo trionfo sposando Argelia, figlia del potente senatore Murena. Questi è angustiato al pensiero di Settimio, il tribuno della plebe che ha tradito e fatto esiliare, e che invece Argelia amava: ragion per cui lei gli è ostile e lo evita. Nel frattempo anche Settimio è tornato a Roma, in incognito, e si accosta alla casa di Murena per avere notizie di Argelia. Vedendola sola, rassegnata alle imminenti nozze con Publio, Settimio le si rivela dichiarandosi innocente e sempre innamorato di lei. Sorpresi dai soldati, Settimio viene arrestato. Giunge intanto Publio, che si rivela d’animo nobile: intende rispettare i sentimenti di Argelia, nel caso lei amasse un altro, e addirittura s’impegna a salvare l’amico d’infanzia Settimio. Informato degli eventi, Murena impallidisce: il suo tradimento verrà presto scoperto. Mentre il senato si riunisce, a Settimio è concesso di dare un ultimo addio ad Argelia. Si proclama vittima di una congiura, e ne ha le prove scritte: Argelia intende sottoporle all’imperatore, ma scopre che chi ha realizzato tutta la macchinazione a danno di Settimio è suo padre Murena che, insieme agli altri senatori, ha appena votato la sua condanna a morte. Tornato a casa, sconvolto, Murena affronta Settimio che sta per tornare in prigione, e Argelia disperata. Propone loro di fuggire, ma Settimio rifiuta per non disonorarsi. 

Murena ha la mente sconvolta, e si aggira per casa delirando, già immaginando il supplizio di Settimio. Mentre Publio promette di cercare di salvare Settimio, Murena è rientrato in sé e, oppresso dal rimorso, si confessa colpevole, e intenzionato a suicidarsi. Argelia tenta di dissuaderlo, e distrugge i documenti che lo accusano e che salverebbero l’amato Settimio. Poi disperata, si augura la morte. Ma Settimio, dato in pasto a un leone nel circo, non è stato sbranato in quanto la belva ha riconosciuto in lui l’uomo che gli aveva a suo tempo curato una ferita, e il pentito Murena è stato punito dall’imperatore solo con l’espulsione dal senato. Argelia e Settimio possono sposarsi, e tutti gioiscono del lieto fine (perfino Publio).

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