Il Teatro dell'Oppresso: uno strumento di pace in tempi di conflitto
Progetto intorno allo spettacolo Lisistrata
In un tempo di conflitti e guerre, diventa urgente capire come ciascuno di noi, nella sua vita quotidiana, possa avere comportamenti di pace. In questa direzione la Fondazione Teatro Donizetti entra a fare parte della Scuola di nonviolenza Imparare la pace di Bergamo attraverso un progetto condiviso in occasione della presenza in stagione di Lisistrata di Aristofane.
Si tratta di una proposta formativa per giovani e adulti dedicata al Teatro dell’Oppresso, un metodo teatrale sviluppato negli anni Sessanta da Augusto Boal, prima in Brasile, poi in Europa, e oggi diffuso e praticato in molti paesi del mondo.
È un teatro sociale, che si propone di sviluppare la naturale teatralità umana per riconoscere, analizzare e trasformare le situazioni di disagio, malessere, conflitto. È un metodo maieutico perché non porta ideologie o verità, ma permette alle esperienze di emergere. Parte da situazioni individuali o di gruppo vissute come problematiche per poi renderle collettivamente fruibili e affrontabili attraverso una discussione teatrale, cioè che va oltre la comunicazione verbale e consente così di agire soluzioni. Il lavoro del T.d.O. stimola l’azione e non solo la riflessione, coinvolgendo mente, corpo ed emozione. Prevede il cambiamento e vuole smuovere la passività e la rassegnazione, suscitando solidarietà, empatia e azioni collettive capaci di trasformazione.
Al centro degli incontri saranno situazioni di vita concrete, personali o collettive, a livello micro (relazioni personali), meso (rapporti tra gruppi), macro (temi sociali, rapporti con le istituzioni, temi generali…), utilizzando tecniche come giochi-esercizi, teatro-immagine e teatro-forum.
A chi si rivolge: adulti (con una quota dedicata agli under 30) Numero di partecipanti: max 20 Dove si svolge: sala prove “Benvenuto Cuminetti” presso il Teatro Donizetti Durata: quattro incontri (il primo di sei ore e i successivi di quattro ore ciascuno) Periodo: da gennaio ad aprile 2026 Docente: Roberto Mazzini della Cooperativa Giolli |
La Scuola popolare di nonviolenza Imparare la pace, alla sua seconda annualità, è uno spazio aperto di ricerca, dialogo e formazione, promosso insieme da una ventina di realtà del territorio bergamasco per conoscere, approfondire, discutere e delegittimare la violenza e la guerra, per promuovere una pedagogia della nonviolenza, per sostenere, attrezzare, qualificare l’azione per la pace.
Giolli è una realtà cooperativa nata dalla volontà e dalla fiducia di “ser mais” (“essere di più”, con le parole di Freire), che vuole dialogare con il mondo principalmente attraverso il linguaggio teatrale. Dal 1992 usa il metodo di Augusto Boal coniugato al pensiero pedagogico di Paulo Freire per sensibilizzare la società e per reagire alle forme più o meno esplicite di oppressione, marginalizzazione ed esclusione.
Per maggiori informazioni:
La Porta Fondazione Serughetti Centro Studi e Documentazione
Tel. +39 035.219230
E-mail info@laportabergamo.it
Locandina
A chi si rivolge: adulti (con una quota dedicata agli under 30)
Numero di partecipanti: max 20
Dove si svolge: sala prove “Benvenuto Cuminetti” presso il Teatro Donizetti
Durata: quattro incontri (il primo di sei ore e i successivi di quattro ore ciascuno)
Periodo: da gennaio ad aprile 2026
Docente: Roberto Mazzini della Cooperativa Giolli
Date di svolgimento del corso
Sabato 21 febbraio 2026, ore 14.00-18.00
Sabato 14 marzo 2026, ore 14.00-18.00
Sabato 11 aprile 2026, ore 14.00-18.00















