Loading Events

DANILO PÉREZ, JOHN PATITUCCI, ADAM CRUZ Trio

DANILO PÉREZ pianoforte
JOHN PATITUCCI contrabbasso
ADAM CRUZ batteria

Tre protagonisti di spicco del jazz contemporaneo in un colpo solo: è la prima reazione che vene spontanea nel vedere uno di fila all’altro i nomi di Danilo Pérez, John Patitucci e Adam Cruz. E subito dopo viene in mente il formidabile quartetto guidato da Wayne Shorter negli ultimi decenni di carriera, di cui sono stati membri il pianista e il contrabbassista insieme al batterista Brian Blade. Ed è inevitabile che la fondamentale lezione musicale e di vita del grande sassofonista scomparso nel marzo 2023 emerga anche tra le note del trio con Adam Cruz.

Nato a Panama, Danilo Pérez è uno dei pianisti più in vista del jazz odierno: nella sua musica trovano un ideale punto di incontro influenze provenienti da Sud America e Africa, filtrate attraverso una completa padronanza della tastiera. Sensibile alle problematiche che lo circondano, Danilo Pérez è ambasciatore dell’Unicef e dedica gran parte del suo tempo all’educazione di giovani musicisti. A questo proposito, è fondatore e direttore artistico del Berklee Global Jazz Institute del Berklee College of Music di Boston.

Alla sua prima apparizione a Bergamo Jazz, John Patitucci è nato a Brooklyn nel 1959 e ha iniziato a suonare il basso elettrico all’età di dieci anni, cimentandosi successivamente con il basso acustico e il pianoforte. La prima notorietà la deve alla collaborazione con Chick Corea, negli anni della Elektric Band e della Akoustic Band. In seguito, ha frequentato ambiti stilistici diversi, sia in chiave acustica che elettrica, registrando numerosi dischi a proprio nome, entrando quindi nel quartetto di Shorter.

Newyorkese, Adam Cruz è batterista tra i più rinomati di oggi. Ha suonato negli Origin di Chick Corea e ha all’attivo importanti collaborazioni con Tom Harrell, Joey Calderazzo, Chris Potter, Steve Wilson, Edward Simon, con la Mingus Big Band e con lo stesso Danilo Pérez.


FABRIZIO BOSSO Quartet

FABRIZIO BOSSO tromba
JULIAN OLIVER MAZZARIELLO pianoforte
JACOPO FERRAZZA contrabbasso
NICOLA ANGELUCCI batteria

Sia il leader e sia gli altri musicisti che lo costituiscono non hanno certo bisogno di molte presentazioni. Il quartetto di Fabrizio Bosso è, infatti, una delle formazioni italiane più rodate e affiatate di sempre: una macchina musicale perfettamente oliata in tutti gli ingranaggi, capace di percorrere speditamente la strada maestra del jazz con piglio personale e un’energia che ha pochi eguali nel Vecchio Continente come oltre Atlantico. Se al centro c’è inevitabilmente il solismo spumeggiante, ma all’occorrenza anche ricco di lirismo, di uno dei più ferrati e brillanti trombettisti che attualmente si possano ascoltare, anche il resto non è da meno: il pianista italo-inglese Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci sono partner più che affidabili, ben coesi attorno a un’idea di jazz che ha le radici nel passato ma che riflette la vitalità del presente.

E se è dal vivo che il quartetto di Fabrizio Bosso riesce ad esprimere al meglio le proprie doti tecniche e qualità espressive, anche su disco trova terreno fertile per lasciare traccia di sé. L’ultimo album del Fabrizio Bosso Quartet, che ha fatto seguito a We Four registrato nel 2020 all’indomani del primo lockdown, si intitola We Wonder ed è un sentito omaggio a una delle personalità più iconiche della musica nera, Stevie Wonder. Lungi dall’apparire una cover band qualsiasi, il quartetto di Fabrizio Bosso plasma melodie immortali – da “Isn’t she Lovely” e “My Cherie Amour”, a “Sir Duke” e “Moon Blue” – per farle proprie, prendendosi quelle legittime libertà che contraddistinguono i jazzisti di razza.