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FUORI ABBONAMENTO

BERGAMO FILM MEETING inaugura BERGAMO JAZZ

Ore 15.15        Proiezione del film Sait-on Jamais… (Un colpo da due miliardi) di Roger Vadim (Francia, Italia, 1957, 96’) con O.E. Hasse, Robert Hossein, Françoise Arnoul, Christian Marquand, Franco Fabrizi Musiche di John Lewis Venezia. Il barone Eric, il suo segretario Sforzi e l'amante di costui, Sophie, sono in trattative per vendere a uno Stato straniero la matrice con la quale hanno fabbricato durante la guerra moneta falsa. Ma la ragazza si innamora di un fotoreporter e manda all'aria tutti i piani. Il film è stato presentato in concorso alla settima edizione del festival del cinema di Berlino. La colonna sonora è stata composta dal pianista statunitense John Lewis ed eseguita insieme al Modern Jazz Quartet, una delle formazioni più longeve della storia del jazz. Ore 17.30        MASSIMO COLOMBO                         Massimo Colombo pianoforte, live electronics Sonorizzazione del film Ich möchte kein Mann sein (Non vorrei essere un uomo) di Ernst Lubitsch (1918, Germania, 45’) con Ossi Oswalda, Ferry Sikla, Margarete Kupfer, Curt Goetz L'esuberante Ossi vive sotto la stretta sorveglianza dello zio e della governante. Quando il primo è costretto a partire, il suo posto sarà preso da un severissimo tutore. Frustrata dalla situazione Ossi decide di travestirsi da uomo, sgattaiolare fuori di casa e godersi un po' di libertà e divertimento. La pellicola, firmata da un maestro della commedia dalle venature surrealiste come Ernst Lubitsch, viene sonorizzata dal vivo da Massimo Colombo, pianista e tastierista di vastissima esperienza, attivo nel campo del jazz con aperture verso i mondi della musica classica e dell’elettronica, con alle spalle collaborazioni con Peter Erskine, Billy Cobham, Jeff Berlin e altri ancora. La copia del film proviene dal fondo della Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung di Wiesbaden. In collaborazione con BERGAMO FILM MEETING Locandina Ore 15.15 Proiezione del film Sait-on Jamais… (Un colpo da due miliardi) di Roger Vadim (Francia, Italia, 1957, 96’) con O.E. Hasse, Robert Hossein, Françoise Arnoul, Christian Marquand, Franco Fabrizi Musiche di John Lewis Ore 17.30 MASSIMO COLOMBO Massimo Colombo pianoforte, live electronics Sonorizzazione del film Ich möchte kein Mann sein (Non vorrei essere un uomo) di Ernst Lubitsch (1918, Germania, 45’) con Ossi Oswalda, Ferry Sikla, Margarete Kupfer, Curt Goetz

BERGAMO FILM MEETING inaugura BERGAMO JAZZ2024-02-29T16:21:42+01:00

NAISSAM JALAL “Quest of the Invisible”

NAïSSAM JALAL voce, flauto, nay CLAUDE TCHAMITCHIAN contrabbasso Da diversi anni, la flautista, vocalist e compositrice Naïssam Jalal rivela un universo musicale personale e vibrante che, sia nella sostanza che nella forma, dà pieno significato alla parola libertà. In una ricerca e una curiosità costantemente rinnovate, l’artista franco-siriana brilla per la sua virtuosistica capacità di tessere legami tra diverse culture musicali e campi estetici. In questa sua performance, nella quale è coadiuvata da Claude Tchamitchian, uno dei migliori contrabbassisti transalpini, Naïssam Jalal conduce lo spettatore alla ricerca dell'invisibile, proponendo un repertorio al crocevia tra la musica mistica tradizionale extra occidentale e il jazz di impronta modale, oscillando tra contemplazione e trance, silenzio e musica. Nata a Parigi da genitori siriani, Naïssam Jalal entra al conservatorio all'età di 6 anni per studiare flauto classico. A 17 scopre l'improvvisazione e, dopo aver conseguito il diploma, lascia la Francia alla ricerca delle sue radici. Si stabilisce quindi prima a Damasco e poi al Cairo per studiare con il grande maestro violinista Abdu Dagher. Di ritorno in Francia nel 2006, incontra il rapper libanese Rayess Bek che accompagnerà in vari paesi europei e del Nord Africa. Dal 2008 si esibisce regolarmente con il suonatore di oud egiziano Hazem Shaheen; dal 2010 in poi Naïssam ha l'opportunità di suonare con i migliori musicisti africani della scena parigina e con anche grandi nomi del jazz internazionale, come Hamid Drake e Michael Blake, e del mondo arabo come Noura Mint Seymali, Aziz Sahmaoui, Karim Ziad, Macadi Nahhas, Khaled Aljaramani e Ahmad Alkhatib. Suona anche con cantanti rap, da Mike Ladd a Napoleon Maddox al gruppo palestinese Katibeh 5. In collaborazione con ACCADEMIA CARRARA __________________________________________ Biglietti acquistabili presso il circuito dell’Accademia Carrara https://www.lacarrara.it/visita/informazioni-e-biglietti/ Con il biglietto di ingresso al Museo, sarà possibile assistere al concerto e visitare la collezione permanente durante l’arco della giornata. La riduzione è valida per gli abbonati di Bergamo Jazz 2024. Non si applica il tariffario ordinario del museo.       Locandina Naïssam Jalal voce, flauto, nay Claude Tchamitchian contrabbasso

NAISSAM JALAL “Quest of the Invisible”2024-02-29T17:45:16+01:00

MOOR MOTHER – DUDÙ KOUATE duo

MOOR MOTHER voce, spoken words, electronics DUDÙ KOUATE voce, african percussion, water pumpkins drums, talking drums, ngoni Poetessa, compositrice, cantante, performer, attivista, alchimista elettronica, Moor Mother è uno dei nomi nuovi e più carismatici della attuale scena musicale, e artistica più in generale, afroamericana. All’anagrafe Camae Ayewa, è cresciuta nel Maryland, ad Aberdeen, per poi trasferirsi prima a Filadelfia, dove si è messa in luce esibendosi nella locale comunità musicale underground, e quindi a Los Angeles, per insegnare composizione alla Thornton School of Music della University of Southern California. Con il nome d’arte di Moor Mother ha pubblicato il suo album di debutto, Fetish Bones, nel 2016, e da allora si è imposta sia come solista che come componente di gruppi quali gli Irreversible Entanglements e lo storico Art Ensemble of Chicago, realizzando dischi con Billy Woods, Mental Jewelry, YATTA e con i Sons of Kemet di Shabaka Hutchings, collaborando anche con il gruppo interdisciplinare Black Quantum Futurism. Nella sua musica si colgono elementi diversi, dal jazz al blues, dal soul all'hip-hop alla sperimentazione afro-futurista. Collaboratore da qualche tempo di Moor Mother è il percussionista Dudù Kouate, nato in Senegal in una famiglia di griot e da tempo residente a Bergamo. Attivo in numerose formazioni, nel 2017 è entrato nell’orbita dell’Art Ensemble of Chicago, dando avvio ad una intensa attività internazionale. Insieme, Moor Mother e Dudù Kouate praticano territori sonori in cui confluiscono i rispettivi background rimodellati nel rispetto reciproco per dar vita a un flusso di idee fortemente condivise. Locandina Moor Mother voce, spoken words, electronics Dudù Kouate voce, african percussion, water pumpkins drums, talking drums, ngoni

MOOR MOTHER – DUDÙ KOUATE duo2024-02-29T17:39:37+01:00

EMANUELE CISI – SALVATORE BONAFEDE duo

EMANUELE CISI sax tenore SALVATORE BONAFEDE pianoforte Due artisti, due voci significative del panorama nazionale ed internazionale nei loro rispettivi strumenti, che dialogano sul comune denominatore dell’essenza: da qui nasce l’incontro tra il sassofonista piemontese Emanuele Cisi e il pianista siciliano Salvatore Bonafede, musicisti che sul concetto di essenza hanno basato e sviluppato la loro arte, in un percorso arricchito da illustri esperienze e collaborazioni nella scena jazz internazionale, segnatamente quella statunitense. Entrambi hanno infatti assorbito il linguaggio più autentico dei maestri d’oltreoceano facendolo loro, amalgamandolo con la loro peculiare sensibilità melodica, restituendolo in forma di jazz originale, contemporaneo seppur diretto discendente del grande mainstream. Senza mai perdere di vista ciò che per loro ha significato in musica, ripudiando inutili tecnicismi o dimostrazioni muscolari, concentrandosi sulla autenticità del loro lessico. Siano composizioni originali, con cui entrambi hanno impreziosito i propri lavori discografici, o rivisitazioni di famosi songs, il loro dialogo sarà basato su una conversazione priva di formalità o convenevoli, “straight to the point”. Classe 1964, Emanuele Cisi ha in curriculum frequentazioni artistiche che ne attestano il valore: da Nat Adderley a George Cables, da Clark Terry a Jimmy Cobb, da Billy Cobham a Jimmy Owens, da Enrico Rava a Paolo Fresu, solo per fare qualche nome tra I tanti possibili. Di recente ha coinvolto nel suo album Far Away l’attore Filippo Timi. Nato a Palermo nel 1962, Salvatore Bonafede ha avuto modo di registrare dischi insieme a Joe Lovano, Cameron Brown, Adam Nussbaum, Marc Johnson, Paul Motian, John Abercrombie e altri. Ha anche inciso due dischi in piano solo: Dream and Dreams e Caro Luca. Locandina Emanuele Cisi sax tenore Salvatore Bonafede pianoforte

EMANUELE CISI – SALVATORE BONAFEDE duo2024-02-29T17:53:34+01:00

FEDERICA MICHISANTI “French Quartet” featuring LOUIS SCLAVIS

LOUIS SCLAVIS clarinetti FEDERICA MICHISANTI contrabbasso SALVATORE MAIORE violoncello MICHELE RABBIA batteria, percussioni Federica Michisanti torna a Bergamo Jazz sull’onda dei brillanti risultati ottenuti nel referendum Top Jazz 2023 del mensile Musica Jazz: prima tra i musicisti dell’anno, nonché come leader di un proprio gruppo e per il miglior disco, Afternoons, quinto album a sua firma. Risultati che consolidano il ruolo preminente della contrabbassista romana nell’ambito del miglior jazz italiano ed europeo del momento, musicista che da sempre si esprime in modo rigoroso poggiando su doti strumentali e compositive di primissimo ordine, tanto da catturare anche l’attenzione del trombettista Dave Douglas che l’ha voluta nel quartetto diretto insieme a Franco D’Andrea, ascoltato anche a Bergamo Jazz 2021. Afternoons si giova invece del sodalizio, oltre che con Michele Rabbia, con due personalità di spicco del jazz transalpino, il clarinettista Louis Sclavis e il violoncellista Vincent Courtois, sostituito a Bergamo dall’altrettanto valoroso Salvatore Maiore. L’album include sette tracce che attingono alla musica colta europea e all’avanguardia jazzistica e hanno varia natura: a volte si tratta di temi accennati che sfociano in improvvisazioni libere, a volte sono melodie che si adagiano su una linea di basso ripetitiva o sono linee melodiche che si intrecciano formando un’armonia che cambia di continuo. Od ancora sono composizioni che presentano passaggi più aperti in un mirabile intreccio fra scrittura e improvvisazione. In ogni caso si ascolta musica di spessore, cui offrono prezioso contributo i partner dell’autorevole leader. In collaborazione con FONDAZIONE MIA   Locandina Louis Sclavis clarinetti Federica Michisanti contrabbasso Salvatore Maiore violoncello Michele Rabbia batteria, percussioni

FEDERICA MICHISANTI “French Quartet” featuring LOUIS SCLAVIS2024-02-29T17:54:31+01:00

ELINA DUNI & ROB LUFT “Songs of Love and Exile”

ELINA DUNI voce ROB LUFT chitarra KIRIL TUFEKCIEVSKI contrabbasso VIKTORr FILIPOVSKI batteria Originaria dell’Albania, cresciuta in Svizzera dove risiede tuttora, Elina Duni è tra le voci più intense della nuova scena musicale europea. La sua voce-strumento, limpida e carezzevole ma nel contempo anche intensa e struggente, è assolutamente naturale, libera, capace di passare da melodie albanesi e kosovare a quelle di altre tradizioni, anche provenienti dal meridione italiano. A ciò si aggiunge la conoscenza e la pratica del jazz vocale che contribuisce alla definizione di una cifra personale, ben documentata da vari dischi pubblicati dall’etichetta tedesca ECM, in due dei quali, Lost Ships e A Time To Remember, è all’opera anche il chitarrista inglese Rob Luft, ormai partner abituale della cantante. Nata a Tirana, Elina Duni lascia l’Albania per la Svizzera all’età di dieci anni; il legame con la sua terra di origine rimarrà sempre forte, trovando nel connubio fra folklore e jazz il punto di partenza di un percorso artistico che via via si intreccerà con molteplici altre culture del bacino mediterraneo e non solo. Elina Duni canta infatti in albanese, tedesco, francese, inglese, italiano, portoghese, armeno, yiddish e arabo. La collaborazione con Rob Luft, uno dei nomi nuovi della scena jazzistica britannica, si snoda tra brani originali e tradizionali, creando un percorso di canzoni sull’amore e l’esilio: da una parte si dà voce alle problematiche della migrazione e ambientali, dall’altra si esplora il mondo della canzone da diverse angolazioni, dalle ballad jazzistiche alla chanson francese, passando per il folk mediterraneo e statunitense. Locandina Elina Duni voce Rob Luft chitarra Kiril Tufekcievski contrabbasso Viktor Filipovski batteria

ELINA DUNI & ROB LUFT “Songs of Love and Exile”2024-03-01T12:38:16+01:00

JAZZ EXHIBITION – Another kind of blue

Bergamo Jazz 2024 dedica al fotografo Fabio Gamba, scomparso nel 2023, una mostra il cui titolo prende spunto dal capolavoro di Miles Davis Kind of Blue, giocando con esso e con il significato dell’aggettivo “blue”, che per la popolazione di lingua anglofona è anche sinonimo di “triste, melanconico, giù di corda”. Per questo i musicisti rappresentati nelle foto non sono immortalati nel pieno della performance artistica, ma in momenti più intimi, meditativi, un po’ melanconici. Nato a Bergamo, amante della fotografia e della musica, oltreché del cinema, particolarmente impressionato dalla geometrica solitudine che traspare dai quadri di Edward Hopper, Fabio Gamba adorava il bianco che fa da sfondo ai ritratti di Richard Avedon. Socio di Phocus Agency (Agenzia di fotografi di spettacolo) e membro di AFIJ (Associazione Fotografi Italiani di Jazz), ha esposto le sue foto in mostre personali e collettive, documentando fotograficamente diverse edizioni di Bergamo Jazz Festival. Da anni attivo sostenitore e volontario della LIPU Sezione di Bergamo, ha testimoniato la sua passione per la vita delle cicogne con immagini di grande intensità emotiva. La mostra sarà visitabile dal pubblico nei seguenti giorni e orari: Martedì 19 marzo 2024, ore 18.00-19.00 Mercoledì 20 e Giovedì 21 marzo 2024, ore 15.00-19.00 Venerdì 22, Sabato 23 e Domenica 24 marzo 2024, ore 15.00-20.30 La mostra è realizzata grazie al sostegno di IMETEC In collaborazione con Fondazione Teatro Donizetti, SLOU - Estensioni Jazz Club Diffuso, Associazione Culturale Rest-Art e Novara Jazz, LIPU – Bergamo, Phocus Agency, AFIJ, Stampe FotoQuaranta – Nembro Locandina di Fabio Gamba

JAZZ EXHIBITION – Another kind of blue2024-02-29T17:32:51+01:00

SIMONA PARRINELLO – GIANLUCA DI IENNO duo

SIMONA PARRINELLO voce, live electronics GIANLUCA DI IENNO tastiera Into The Wild Woods è il titolo del concerto del duo formato dalla vocalist Simona Parrinello e dal pianista Gianluca Di Ienno, ovvero danzare nella musica in un ascolto vivo, disponibile, libero e profondo. Un dialogo autentico, aperto al mistero e all’inaspettato. Un racconto dinamico ed evocativo. Un viaggio alla ricerca dell’essenza, in una dimensione poetica che porta con sé la tradizione vocale jazzistica, i colori del jazz europeo, si apre alla sperimentazione attraverso l'elettronica e accoglie influenze dalla musica classica contemporanea. Centrale è la celebrazione del forte rapporto fra composizione e poetica: dagli haiku della tradizione giapponese ai poemi di Maya Angelou, Emily Dickinson, Langston Hughes, fino ai poemi originali, la consonanza poetica fra moti umani e natura, sono strumento di un messaggio universale. Ingresso gratuito su prenotazione. Email eventi@cooperativacittaalta.it Locandina Simona Parrinello voce, live electronics Gianluca Di Ienno tastiera

SIMONA PARRINELLO – GIANLUCA DI IENNO duo2024-02-29T17:36:59+01:00

RAFFAELE FIENGO Quartet

RAFFAELE FIENGO sax alto THOMAS UMBACA pianoforte ENRICO PALMIERI contrabbasso ANTONIO MARMORA batteria Il gruppo nasce dall’unione di quattro giovani musicisti dell’area lombarda, tutti studenti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Il repertorio del quartetto comprende prevalentemente brani originali del sassofonista Raffaele Fiengo, fortemente influenzati esteticamente dal jazz della scena contemporanea di New York, e da rivisitazioni e arrangiamenti di movimenti e sonate provenienti da compositori del ’900, da Vincent Persichetti a Bèla Bartòk e Arthur Honneger. Oltre al leader merita menzione speciale il pianista Thomas Umbaca, uno dei nomi nuovi del jazz italiano da tenere in debita considerazione. Ma è nel suo insieme che il quartetto sprigiona un’energia che si combina con sfumature delicate, in un caleidoscopio sonoro dinamico e trasversale. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Locandina Raffaele Fiengo sax alto Thomas Umbaca pianoforte Enrico Palmieri contrabbasso Antonio Marmora batteria

RAFFAELE FIENGO Quartet2024-02-29T17:47:49+01:00

DAVE BURRELL piano solo

DAVE BURRELL piano solo Il viaggio musicale di Bergamo Jazz 2024 prende avvio con un veterano del piano jazz: nato a Middletown, Ohio, il 10 settembre del 1940, Dave Burrell è strumentista e compositore di riconosciuta statura, una leggenda vivente degli 88 tasti. Profondamente legato alla tradizione afro-americana (blues, gospel) e ai suoi maestri (da Jelly Roll Morton a James P. Johnson, da Duke Ellington a Thelonious Monk e John Coltrane), Dave Burrell ha sposato sul finire degli anni Sessanta la causa della new thing, collaborando con Archie Shepp, Marion Brown, Pharoah Sanders, Sunny Murray, Albert Ayler, Grachan Moncur III, Roscoe Mitchell e altri ancora.  Di quel periodo è anche un suo album dedicato a Giacomo Puccini, intitolato La Vie de Boheme, originale rilettura di famose arie del compositore toscano. In seguito ha fatto parte del gruppo 360 Degrees Music Experience e instaurato proficui rapporti collaborativi con il sassofonista David Murray e con il contrabbassista William Parker. Oggi, Dave Burrell mescola passato e attualità, inventando pagine musicali con quella libertà di spirito e stile che contraddistingue i jazzisti più autentici. Di recente la Parco della Musica Records ha dato alle stampe Harlem Rhapsody, fulgido esempio di un pianismo senza tempo che lo stesso autore descrive come «la sintesi della mia musica ed allo stesso momento uno sguardo al futuro». Locandina Dave Burrell piano solo

DAVE BURRELL piano solo2024-02-29T17:35:47+01:00
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