Primo appuntamento della Fondazione Teatro Donizetti per “Lazzaretto Estate 2021”

Venerdì 9 luglio | ore 21.30
Lazzaretto di Bergamo

La Fondazione Teatro Donizetti partecipa all’iniziativa del Comune di Bergamo “Lazzaretto Estate 2021” con tre proposte di spettacolo, due delle quali legate alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi e una a Bergamo Jazz Festival. 

Si comincia con L’Operaccia del pane o libertà di e con Paolo Rossi, in programma venerdì 9 luglio, per proseguire giovedì 15 con il concerto jazz del quartetto del trombettista Fabrizio Bosso e concludere il ciclo di proposte sabato 17 con Lisistrata On Air. Concerto di Roberto Tarasco e della Compagnia Piccolo Canto. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30. Biglietti per Paolo Rossi e Fabrizio Bosso: Intero € 20,00, ridotto € 15.00. Per Lisistrata On Air: intero € 10,00, ridotto € 8.00. I biglietti si possono acquistare online – www.vivaticket.com – oppure presso Biglietteria Fondazione Teatro Donizetti.

L’Operaccia del Pane o Libertà, scritto e interpretato da uno dei protagonisti più versatili e visionari del teatro italiano, prodotto da Teatro Stabile di Bolzano, è uno spettacolo che unisce stand-up comedy a commedia dell’arte, giungendo a varcare l’universo shakespeariano ma con profonde stoccate di contemporaneità. Un viaggio sinuoso che Paolo Rossi intraprende – assieme alla fidata band I Virtuosi del Carso – in un percorso narrativo sempre controcorrente. 

Agile, dirompente, sfuggente alle definizioni di genere e duttile nell’allestimento scenico, L’Operaccia del Pane o Libertà mescola la figura del primo Arlecchino, quello che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’aldilà, a quella che fu poi una delle sue evoluzioni come intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al cabaret. In maniera ironica e profonda riflette sulla condizione e il ruolo degli artisti oggi, su come sia cambiato il modo di fare spettacolo, dai cortili ai teatri.

Paolo Rossi è autore e interprete di un teatro che incanta il pubblico che sta in ascolto, che vive delle sue reazioni e interazioni; un teatro di emergenza che si riappropria del ruolo del contastorie per dare conforto agli spettatori e condurli in dimensioni “altre” dalle quali la realtà appare lucidamente. «Vorrei fare qualcosa che dia al mio essere chiamato comico una via di fuga verso un teatro sociale, nella poesia del buffo e della magia», commenta lo stesso Paolo Rossi.