Le difficoltà del Teatro Sociale, verso la fine dell’Ottocento, divennero l’emblema di quelle della Città Alta. Le sporadiche aperture davano solo una parvenza «di quella passata vita, che una forza infrenabile, prepotente ha spinto altrove», come chiosava il giornale locale nel dicembre 1878. Già durante gli anni austriaci la costruzione dei propilei di Porta Nuova e della strada Ferdinandea, ma soprattutto della stazione e del relativo collegamento ferroviario con Milano (1857), costituivano altrettante tappe dell’emancipazione della Città Bassa, coronate nel 1872 col trasferimento del Municipio.
L’apertura della funicolare, nel 1887, migliorerà i rapporti tra le due parti della città, ma le fortune delTeatro Sociale tenderanno ugualmente a declinare. Una spia significativa di quel declino fu la sostanziale marginalità del Sociale alle celebrazioni donizettiane del 1897 che ebbero invece nel Riccardi e in Città Bassa centro e sfondo. Attorno al 1900 e nel primo decennio del secolo la sala (sottoposta a restauri nel 1902, visibili nella stagione 1903; poi nel 1907, per il 1908) aprirà anche a generi nuovi come l’operetta (1898, dal 1908), o addirittura a esibizioni di moderna tecnologia quali il grammofono (1898) e il cinematografo (dal 1908) che, se in altre condizioni possono essere segnali d’apertura alle novità, in quel contesto di vita sempre più difficoltosa appaiono come ripieghi su repertorî meno impegnativi. Buone stagioni si avranno ancora, nel 1915, e meno sporadicamente nei primi anni Venti (1921, 1922 e 1924): ma che per il Teatro Sociale fosse iniziata un’era nuova di prosperità, fu illusione di breve durata.
Musica vi risuonò fino al 1929; gli ultimi spettacoli risalgono al 1932. La storia successiva è segnata soltanto da progetti di demolizione, avventuristiche intenzioni di riuso e continui passaggi di proprietà. Questo mentre l’abbandono e il degrado si fanno sempre più preoccupanti, almeno fino all’acquisizione dell’immobile da parte del Comune di Bergamo (1974) e ai lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza compiuti tra il 1978 e il 1981. Da allora, lo spazio ha ospitato soprattutto mostre d’arte ed esposizioni, sino alla definizione e all’inizio dell’intervento di restauro intrapreso per iniziativa congiunta del Comune e della Sovrintendenza a partire dal 2006.