
Ilva Football Club
Giovedì 26 marzo 2026, dopo gli spettacoli | Teatro Sociale
Intorno a ILVA FOOTBALL CLUB
Incontro con la compagnia
Coordina l’incontro Maria Grazia Panigada
«C’era una volta un campo da calcio in mezzo al quartiere, uno di quei campi di periferia che ti segnano le ginocchia per tutta la vita, quelli con le porte fatte di tubi innocenti, le reti rubate ai pescatori e lungo la recinzione metallica distese di mozziconi spenti a fare compagnia ai tifosi. Quelli dove tutti, o quasi hanno sognato di diventare calciatori. In quell’arena per gladiatori, giocava una squadra di undici uomini, che scendevano in campo senza pretese e che non sospettavano per niente del destino che li attendeva. Questa è la storia di una cavalcata incredibile, di un gol impossibile all’ultimo minuto e del sogno chiamato Ilva Football Club».
In Ilva Football Club la storia della più grande acciaieria d’Europa s’intreccia alla leggenda di una piccola squadra nata proprio sotto le ciminiere dell’Ilva, per raccontare la storia di una città sacrificabile, che oggi è Taranto, ma domani potrebbe essere un’altra città, mostrandoci che quanto ciò che accade ci riguarda molto più di quanto immaginiamo.
La ricerca
Nel 2022 un rapporto dell’ONU definisce Taranto zona di Sacrificio.
Le zone di sacrificio sono quei luoghi ritenuti sacrificabili in nome del progresso o della produzione di beni di consumo e “rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell’obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile”. I più giovani in particolare sono vulnerabili agli effetti negativi sulla salute dell’esposizione all’inquinamento e alle sostanze tossiche che causano più di 1 milione di morti premature all’anno tra i bambini sotto i 5 anni.
Da qui parte la nostra ricerca.
Regia & drammaturgia
La storia dell’ex Ilva, della città di Taranto e dei suoi abitanti viene raccontata intrecciando due piste narrative che si riveleranno connesse. La narrazione è guidata da un presentatore di un programma sportivo che, abbattendo la quarta parete, tra aneddoti e telecronache, racconta la storia della fantomatica Sidercalcio, alias Ilva Football Club: una piccola squadra composta da operai che, un po’ per fortuna, un po’ per talento e tenacia, sorprende tutto il Paese facendosi strada tra le più grandi squadre di professionisti, fino ad arrivare alla finale di Coppa Italia. Un sogno che lentamente si scontra con la realtà, si sgretola, portandoci dentro il dramma della seconda pista narrativa. Alla narrazione calcistica si intrecciano monologhi e momenti corali che compongono un’altra storia, più intima, la storia di “una famiglia Ilva” nata e cresciuta ai piedi del mostro, una delle tante colpite dal mostro. Questa storia racchiude la vita di molte famiglie di Taranto e allo stesso tempo la vita tante famiglie in altre città sacrificabili, città che sono esistite o che forse esisteranno tra 100 anni. Città con altri mostri, produttori di altre cose e generatori di altri mali che ci permetteranno di continuare a consumare al di là dei nostri limiti. I due piani narrativi infine si ricongiungono per svelare il vero interlocutore della narrazione calcistica e la vera natura della leggenda Ilva Football Club: questa si rivelerà un’invenzione, una pantomima inscenata in una camera di ospedale, una fiaba della buonanotte da raccontare a un bambino, che ha chiuso gli occhi e non si sa se li riaprirà.
Locandina
ispirato all’omonimo romanzo Ilva Football Club di F. Colucci e L. D’Alò
regia e drammaturgia Usine Baug & Fratelli Maniglio
con Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco e Claudia Russo
luci e tecnica Emanuele Cavalcanti
produzione Campo Teatrale
con il supporto di IDRA Teatro (Brescia) e TRAC Teatri di Residenza Artistica Contemporanea – Centro di residenza pugliese nell’ambito del progetto CURA 2022
Vincitore Bando Cura 2022
Durata 1 ora e 25 minuti senza intervallo