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“L’acqua Cheta”, operetta di Augusto Novelli e Giuseppe Pietri, è uno dei titoli di operetta più noti in Italia.
Ambientata in Toscana, è spettacolo molto vicino alla commedia musicale, con temi noti al grande pubblico (si ricordi “Com’è bello guidare i cavalli”).
Ambientata nella campagna toscana, tratta le vicissitudini di una famiglia borghese, deviando quindi dalla più comune e tradizionale locazione in contesti nobiliari altolocati. E’ spettacolo in cui i momenti corali sono di forte impatto spettacolare e visivo, sui quali spicca in particolare la Festa di Paese della “Rificolona”.
Da sottolineare il pregio della scrittura musicale e dell’orchestrazione di Giuseppe Pietri, che fanno di questa operetta un piccolo gioiello.

Tratta da una commedia di Augusto Novelli, si svolge a Firenze, dove il vetturino Ulisse vive con la moglie Rosa e due figlie, Ida e Anita; la prima (l’acqua cheta) sembra la più seria e virtuosa, mentre la seconda non nasconde il suo amore per il falegname Cecco. Giunge alla casa un certo Alfredo, che si presenta come giornalista, per affittare una stanza da mamma Rosa; nessuno sa che in realtà è l’amante segreto di Ida. Ida e Alfredo, sulla base di un piano già stabilito, fuggono di nascosto durante la notte. Solo grazie all’aiuto del buffo aiutante di casa Stinchi e del falegname Cecco i due furtivi innamorati saranno riportati a casa, ottenendo il perdono dei genitori di Ida.  Ida potrà così sposare il suo Alfredo e Anita convolare a giuste nozze con il meritevole Cecco.

Insieme a Scugnizza, è anch’essa operetta in cui la Compagnia si misura con la lingua locale, il toscano, in modo simpatico e accattivante, con una drammaturgia efficace e originale, con momenti di grande divertimento, legati ai personaggi più comici, alternati a momenti di grande potenza ed espressività musicale.
Come sempre la direzione musicale è affidata al Maestro Stefano Giaroli, vero esperto del genere, che alterna la direzione operistica con quella operettistica.