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Se la coppia di riferimento della musica leggera italiana d’anteguerra è quella formata da Bixio e Cherubini, l’operetta nello stesso periodo deve la propria fortuna a un altro duo d’eccezione: Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. Il primo musicista, librettista e impresario napoletano; il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventa veramente “italiano”. E Cin Ci Là rappresenta uno dei più clamorosi successi del loro repertorio.
Presentata per la prima volta a Milano il 18 dicembre 1925, è una fiaba esotica ambientata a Macao, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi,
bonariamente provinciale. Equivoci e divertimento, un cocktail esplosivo, garanzia di colpi di scena, travolgenti duetti, scene appassionate e trovate brillanti: Cin Ci Là è forse l’unica operetta  italiana in cui tenore e soprano strappano applausi a scena aperta non solo per i loro acuti, ma anche per le brucianti battute umoristiche. Per questo Cin Ci Là, la produzione preferita di Carlo Lombardo, è così amata da quasi un secolo: con il suo gusto delicato, è il ritratto del teatro leggero italiano. Un modello che ha sempre la stessa grazia incantata di quando è nato. La vicenda favolistica, ambientata a Macao, di Myosotis e Ciclamino, giovani e ingenui sposi che non conoscono i più elementari doveri del matrimonio, e della strampalata coppia parigina Cin-ci-là – Petit-Gris ben si presta ad una interpretazione in chiave ironica con gag e trovate veramente esilaranti ed adatte ad un pubblico di ogni età.
Cin Ci Là è l’operetta forse più divertente ed esilarante, che con le sue trovate brillanti, gli equivoci incalzanti, le gag e tanta musica ha superato ormai per la compagnia le 300 repliche, con uno strepitoso successo di pubblico e critica, forte anche della verve comica propria di tutto il cast.